Sono "numerosi" gli elementi di
incertezza che gravano sul quadro macroeconomico. E' quanto sottolinea la
Banca d'Italia nell'audizione sul Documento di finanza pubblica tenuta da
Andrea Brandolini, vice Capo Dipartimento Economia e Statistica nelle Commissioni bilancio di Camera e Senato spiegando che l'attuazione del
Pnrr è "fondamentale" per sostenere la crescita. L'instabilità delle politiche commerciali, la possibilità di prolungate turbolenze sui mercati finanziari e l'adozione di eventuali misure ritorsive da parte dei partner commerciali degli Stati Uniti possono compromettere l'andamento delle esportazioni e incidere negativamente sulla spesa per investimenti e consumi. In tale contesto - ha sottolineato Bankitalia - l'attuazione delle misure del PNRR è fondamentale per sostenere la
crescita e la solidità dell'economia nazionale"."Secondo i dati disponibili, si stanno accumulando ritardi, specie nell'esecuzione delle opere pubbliche, con il rischio che alcuni traguardi e obiettivi non vengano raggiunti entro la scadenza del Piano, agosto 2026" sottolinea Brandolini. "Membri del Governo - ha aggiunto - hanno tuttavia fatto riferimento a una nuova richiesta di revisione del Piano, attesa per le prossime settimane". Bankitalia ha messo l'indice anche sul
Piano Transizione 5.0, che destina 6,3 miliardi al sostegno degli investimenti per la transizione digitale ed energetica delle imprese effettuati nel biennio 2024-25.
"Al 16 aprile scorso erano state prenotate risorse per 678 milioni; il pieno utilizzo delle risorse allocate appare al momento difficile da conseguire""Uno sforzo di riarmo affidato ai singoli paesi senza coordinamento potrebbe comportare in ogni caso una spesa inefficiente (non potendo sfruttare le possibili economie di scala)
e inefficace (per il rischio sia di duplicazioni sia di non colmare le attuali carenze)". "ReArm Europe/Readiness 2030 consentirà politiche più espansive soprattutto nei paesi con minori vincoli di bilancio, quali ad esempio la Germania; in altri, gravati da un peso elevato del debito, è ragionevole supporre che le indicazioni della Commissione abbiano un impatto più contenuto" afferma Bankitalia secondo la quale
"un programma coordinato finanziato con risorse comuni agevolerebbe il raggiungimento di un livello e di una composizione adeguata della spesa complessiva"