Energia, Pichetto Fratin: "Più gas nazionale e diversificazione delle forniture"

Pubblicato il 16/04/2025
Ultima modifica il 16/04/2025 alle ore 17:29
Teleborsa
"Il Governo è da sempre impegnato a garantire stabilità e accessibilità alle forniture di energia, anche mediante il perseguimento degli obiettivi di diversificazione delle fonti di approvvigionamento e di sostenibilità del sistema energetico nazionale". Lo ha dichiarato il Ministro dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica, Gilberto Pichetto Fratin, nel corso del Question Time alla Camera, rispondendo a un'interrogazione a risposta immediata presentata dall'onorevole Boschi e altri (IV).

Rispondendo nel merito al quesito posto dagli interroganti, il Ministro ha ricordato che "già con la misura del gas release, introdotta all’inizio del conflitto in Ucraina, si è puntato ad aumentare la produzione nazionale di gas, destinandolo a prezzi calmierati alle industrie a forte consumo energetico".

Pichetto Fratin ha poi sottolineato che "l’annullamento del PiTESAI e la revisione del meccanismo della gas release, avvenuta con il decreto legge ambiente, hanno creato condizioni più favorevoli per l’iniziativa degli operatori del settore, con l’obiettivo di valorizzare le risorse esistenti".

Il Ministro ha riferito che "sono già stati restituiti agli operatori diversi permessi di ricerca" e ha annunciato che "è stato rilasciato un nuovo permesso per l’esplorazione di gas nell’offshore adriatico". Inoltre, "sono in fase avanzata di istruttoria ulteriori procedimenti che, se conclusi positivamente nel breve-medio termine, potrebbero segnare l’avvio di una nuova fase di sviluppo della ricerca di idrocarburi in Italia".

Sul fronte delle importazioni di GNL, Pichetto Fratin ha ribadito che "l’obiettivo resta la diversificazione delle forniture per gli approvvigionamenti". Riguardo ai rapporti con gli Stati Uniti e all’eventuale aumento delle importazioni di prodotti energetici, il Ministro ha chiarito: "Il negoziato sui dazi è di competenza della Commissione Europea, che lo conduce con il supporto e sotto il controllo degli Stati membri". Tuttavia, ha concluso, "al momento non sono stati ancora definiti gli ambiti oggetto di discussione, e quindi non è possibile stabilire se sarà richiesto un incremento delle importazioni di GNL statunitense".






















In relazione al quesito posto dagli interroganti, il Governo è da sempre impegnato a garantire stabilità e accessibilità alle forniture di energia, anche mediante il perseguimento degli obiettivi di diversificazione delle fonti di approvvigionamento e di sostenibilità del sistema energetico nazionale.
Con specifico riferimento al quesito posto, si rammenta che già con la misura del gas release, introdotta con l’inizio del conflitto in Ucraina, si è inteso incrementare la produzione nazionale di gas da destinare a prezzi calmierati al settore industriale nazionale a elevato consumo di gas.
L’annullamento del PiTESAI, e la revisione del meccanismo della gas release avvenuta con il dl ambiente hanno creato un contesto più favorevole per l’iniziativa degli operatori del settore, con l’obiettivo di valorizzare le risorse esistenti.
Ad oggi, sono già stati restituiti agli operatori diversi permessi di ricerca e, in aggiunta, è stato rilasciato un nuovo permesso per l’esplorazione di gas nell’offshore adriatico. Sono inoltre in fase avanzata di istruttoria ulteriori procedimenti, che potrebbero concludersi positivamente nel breve-medio termine, favorendo l’avvio di una nuova fase di sviluppo dell’attività di ricerca in Italia, con l’obiettivo di incrementare la produzione nazionale di idrocarburi.
In merito al tema delle importazioni di GNL, l’obiettivo è sempre la diversificazione delle forniture per gli approvvigionamenti. Per quanto riguarda la fornitura dagli Stati Uniti e la trattativa sui dazi, si rammenta che il negoziato con le controparti è condotto dalla Commissione Europea, con il supporto e sotto il controllo degli Stati membri. Tuttavia, al momento non sono stati ancora enucleati i relativi ambiti oggetto di discussione, e pertanto non è possibile stabilire se sarà richiesto l’aumento delle importazioni di prodotti energetici statunitensi diretti in UE.