Il presidente Usa
Donald Trump ha dichiarato che i nuovi dazi sui
semiconduttori saranno annunciati "nel corso della prossima settimana". "I
dazi entreranno in vigore in un futuro non lontano", ha sottolineato Trump facendo riferimento a tasse specifiche sui semiconduttori che seguirebbero misure simili per acciaio, alluminio e automobili. Il presidente Usa è quindi tornato ad attaccare la
Cina. "Nessuno se la caverà per le
inique bilance commerciali e le
barriere tariffarie non monetarie che altri Paesi hanno usato contro di noi, soprattutto la Cina che, di gran lunga, ci tratta peggio", ha scritto sulla sua piattaforma social Truth.
"Venerdì – ha proseguito – non è stata annunciata
alcuna eccezione tariffaria". "Stiamo esaminando i semiconduttori e l'intera
catena di
approvvigionamento elettronica nell'ambito delle prossime indagini sui dazi per la sicurezza nazionale. Ciò che è emerso è che dobbiamo produrre prodotti negli Stati Uniti e che non saremo tenuti in ostaggio da altri Paesi, in particolare da nazioni commerciali ostili come la Cina, che farà tutto ciò che è in suo potere per mancare di rispetto al popolo americano. Inoltre, non possiamo permettere che continuino ad abusare di noi sul piano commerciale, come hanno fatto per decenni", ha aggiunto.
"Quei giorni sono finiti! L'età d'oro dell'America, che include i prossimi
tagli fiscali e
normativi, una parte sostanziale dei quali è stata appena approvata dalla Camera e dal Senato, significherà
posti di lavoro più numerosi e meglio retribuiti, la
produzione di beni nel nostro Paese e il trattamento riservato agli altri Paesi, in particolare alla Cina, allo stesso modo in cui ci hanno trattato – ha proseguito l'attacco Trump –. In sostanza, il nostro Paese sarà più grande, migliore".
Nella tarda serata di venerdì sulla gazzetta ufficiale Usa era stato pubblicato un elenco di prodotti esentati dai
dazi reciproci, fra cui rientravano smartphone e pc. Tali esenzioni però – aveva poi spiegato il segretario al commercio,
Howard Lutnick – sono solo "temporanee". "Esortiamo gli Stati Uniti a fare un grande passo avanti per correggere i propri errori, cancellare completamente la pratica errata dei dazi reciproci e tornare sulla giusta strada del rispetto reciproco", aveva commentato il
ministero al commercio di Pechino prima della precisazione di Lutnick.