"L'azione degli
Stati Uniti non è un'azione di forza, è un'azione di debolezza di chi oggi ha un ritardo sull'innovazione dei prodotti, sull'innovazione dei processi e che ha perso la leadership mondiale. Siamo di fronte al fallimento della
globalizzazione, questo è il punto che bisogna avere in testa e per questo io credo che l'
Europa deve cambiare strategia rispetto a quello che ha fatto: non può continuare a essere un'entità geografica di 27 Stati perché così rischiamo di non contare più assolutamente nulla e di subire tutti i processi". Così il segretario generale della Cgil,
Maurizio Landini.
"Questo vuol dire cambiare anche la logica che ha guidato la cosiddetta
austerità. È il momento di investire sul lavoro, sulla ricerca e sull'innovazione e in questo senso credo che sia importante che ci sia anche un coinvolgimento dei
lavoratori perché il primo passaggio da evitare sono le
delocalizzazioni" ha aggiunto.
"Se pensiamo all'Europa c'è bisogno anche di avere anche un
sistema fiscale che preveda che le multinazionali paghino le tasse laddove le loro attività vengono realizzate. Questo significa avere risorse per potere fare gli investimenti: oggi bisogna investire sulla ricerca, sulla formazione, sulla scuola, sui servizi sociali e questo vuol dire creare in prospettiva anche
lavoro", ha sottolineato Landini.