I prezzi del greggio stanno continuano a scendere per il quinto giorno consecutivo, raggiungendo il minimo da febbraio 2021, con l'escalation della guerra commerciale innescata dai cosiddetti dazi "reciproci" del presidente statunitense Donald Trump, tra cui una tariffa del 104% sui prodotti cinesi, con Pechino che oggi
ha risposto con l'aumento della sua tassa sulle importazioni dagli Stati Uniti all'84%.
I future sul
Brent (giugno 2025) sono in ribasso di 3,50 dollari, pari al 5,6%, a 59,3 dollari al barile. I future sul greggio U.S.
West Texas Intermediate (maggio 2025) sono scesi di 3,65 dollari, pari al 6,1%, a 55,95 dollari.
L'ampio movimento al ribasso del greggio osservato dal 2 aprile "suggerisce che il mercato sta
scontando maggiori probabilità di recessione - commentano gli analisti di
ING - L'entità delle vendite preoccuperà l'OPEC+, che la scorsa settimana ha sorpreso il mercato con un aumento dell'offerta maggiore del previsto per maggio. Se la pressione al ribasso dovesse continuare, la mossa dell'OPEC+ potrebbe essere di breve durata. Potremmo vedere l'OPEC+ sospendere o addirittura invertire gli aumenti dell'offerta".
La scorsa settimana l'
OPEC+, che riunisce l'Organizzazione dei Paesi Esportatori di Petrolio (OPEC) e i suoi alleati tra cui la Russia,
ha deciso di aumentare la produzione a maggio di 411.000 barili al giorno.