Wall Street, Trump chiama la recessione. Il Nasdaq brucia mille miliardi

Giù Tesla e le Magnifiche 7
Pubblicato il 11/03/2025
Ultima modifica il 11/03/2025 alle ore 08:27
Teleborsa
Il presidente Donald Trump ammette di non escludere la recessione e la borsa di Wall Street affonda trascinata dal Nasdaq (-4%) con Nvidia, Apple e Microsoft. Schianto anche di Tesla (-15%) che brucia oltre 100 miliardi su cui pesa il calo delle vendite in Cina (-49%).

L'inizio di settimana è stato dunque negativo per Wall Street, con i tre principali indici che hanno azzerato i guadagni registrati dopo le elezioni presidenziali americane di novembre.

Trump, a una domanda se si aspetta una recessione quest'anno, arrivata ieri durante un'intervista su Fox News, Trump ha detto: "Odio prevedere cose del genere. C'è un periodo di transizione, perché quello che stiamo facendo è molto grande". Le parole del Tycoon hanno pesato anche sul mercato obbligazionario. I rendimenti dei Treasury a 10 anni sono scesi di 6 punti base al 4,24%. I rendimenti dei titoli a 2 anni, che sono i più sensibili alle prospettive del tasso di politica monetaria della Fed, sono diminuiti parimenti di 6 punti base al 3,94%.

La Casa Bianca prova a minimizzare il crollo di Wall Street sostenendo che c'è una differenza tra la Borsa e la situazione del business negli Stati Uniti.

"Stiamo assistendo a una forte divergenza tra gli spiriti animali del mercato azionario e ciò che stiamo effettivamente vedendo accadere da parte delle aziende e dei leader aziendali, e quest’ultimo è ovviamente più significativo del primo perché riguarda ciò che riserva l’economia nel medio e lungo termine", ha dichiarato in una nota tramite il suo portavoce, Kush Desai.

Le turbolenze potrebbero proseguire anche questa settimana, dato che sono previsti diversi dati economici di rilievo: l'appuntamento più importante della settimana è domani, mercoledì 12 marzo, quando sarà reso noto l'indice dei prezzi al consumo di febbraio, che comprenderà il primo mese completo dell'amministrazione Trump da quando è tornato alla Casa Bianca a fine gennaio. Si tratterà di uno degli ultimi dati importanti che la Federal Reserve riceverà prima della sua prossima riunione del 18-19 marzo, dopo una serie di letture non brillanti per l'economia USA. Venerdì scorso il rapporto ufficiale sui posti di lavoro mensili ha mostrato un'aggiunta di 151.000 posti di lavoro a febbraio, leggermente al di sotto delle aspettative, con il tasso di disoccupazione che è salito al 4,1%.