Imprenditoria, CRIBIS: aumentano in Italia imprese guidate da donne

Pubblicato il 07/03/2025
Ultima modifica il 07/03/2025 alle ore 12:51
Teleborsa
Sono 1.050.000 le società in Italia, corrispondenti al 19,2% del totale del campione analizzato (campione totale 5.500.000 circa) a caratterizzarsi per la gestione femminile, in crescita del 10,3% rispetto all’anno precedente, portando il numero di imprenditrici oltre il milione. Lo rileva Cribis, società del gruppo CRIF specializzata nelle informazioni commerciali su aziende italiane ed estere, che ha pubblicato oggi i risultati del suo ultimo report sull'imprenditoria femminile in Italia.

Sono considerate “femminili” le società che soddisfano uno dei seguenti criteri: le società di capitali in cui la maggioranza (>50%) dei componenti dell’organo di amministrazione sia costituita da donne o la maggioranza delle quote di capitale sia detenuta da donne; le società di persona in cui la maggioranza (>50%) degli esponenti sia donna; oppure le ditte individuali il cui titolare sia donna.

Per quanto riguarda la dimensione delle aziende a conduzione femminile, la stragrande maggioranza sono microimprese, il 95,8% del totale. Secondo i dati Cribis, seppur in crescita, il livello di internazionalizzazione delle imprese al femminile resta basso: sebbene infatti le imprese con un livello di internazionalizzazione tra alto e medio siano cresciute del 4,4% rispetto al 2024, solo il 0.9% delle società analizzate ha un livello di internazionalizzazione alto, riconfermando una scarsa incidenza a livello globale.
Discorso analogo per quanto riguarda la Digital Attitude, che registra una crescita del 4,3% delle imprese con un livello tra alto e medio rispetto all’anno precedente. Dominano ancora, tuttavia, le imprese con basso livello di digital attitude che rappresentano l’84,6% del totale.

La Regione con la maggiore incidenza di imprese femminili sul totale delle aziende presenti si riconferma il Lazio con il 20,5%, seguito da Abruzzo e Basilicata che si condividono il secondo gradino del podio con il 20,4%, chiude al terzo posto l’Umbria con il 20,2%.

Per quanto riguarda i settori, la maggior concentrazione delle imprese femminili si ha nei servizi sociali, con il 52,5% sul totale delle imprese (crescita significativa di quasi 10 punti percentuali dall’anno precedente), nelle industrie tessili (39,6%) e nel commercio al dettaglio di abbigliamento (39,1%) riconfermando il trend dell’anno precedente.