"Si tratta di
un anticipo già erogato nel cedolino di dicembre 2023 in un'unica soluzione per l'intero 2024, che si aggiunge all'indennità di vacanza contrattuale già percepita. A partire da gennaio, e quindi visibile anche nel cedolino di febbraio, questa somma viene corrisposta mensilmente a tutti i dipendenti pubblici, compreso il personale scolastico, ed è
pari al 3,35% dello stipendio lordo", commenta
Marcello Pacifico, presidente Anief. "Questa somma
si aggiunge allo 0,5% dell'indennità di vacanza contrattuale, portando l'anticipo complessivo sugli aumenti al
3,85%, in attesa del rinnovo contrattuale dopo l'avvio delle trattative in Aran. Tuttavia, come ANIEF, chiediamo il rispetto della normativa, che prevede un incremento del 50% rispetto all'inflazione certificata. Nel triennio in corso, l'inflazione certificata è pari a 16 punti, il che implicherebbe un aumento di 8 punti anziché i 4 attualmente previsti. Per questo motivo,
abbiamo messo a disposizione un modello di diffida: chiunque voglia interrompere la prescrizione e recuperare questi emolumenti, che, ricordiamo, rappresentano solo un anticipo per compensare gli stipendi del personale del pubblico impiego, in particolare di quello scolastico, deve inviare la diffida e aderire al ricorso, come già avvenuto nel caso del precariato, per ottenere il recupero delle somme spettanti", conclude Pacifico.