Nel suo discorso odierno alla Conferenza sui mercati monetari 2025, a Francoforte,
Isabel Schnabel, membro del Comitato esecutivo della BCE, ha fornito un quadro sul futuro del bilancio dell'Eurosistema.
"Il bilancio dell'Eurosistema riflette gli
shock che hanno colpito l'economia dell'area dell'euro nel corso degli anni. Racconta una storia di crisi e ripresa, di inflazione e disinflazione", ha osservato Schnabel.
Dopo aver raggiunto un picco nel 2022, "la dimensione del nostro bilancio è
in calo da tre anni. In questo periodo, le nostre disponibilità di attività legate alla politica monetaria sono diminuite del 45%, riducendo costantemente la nostra presenza sui mercati finanziari".
Questo processo è stato "straordinariamente
fluido", ha affermato Schnabel. La liquidità delle banche "rimane solida" e il rendimento dei titoli di Stato decennali ponderati per il PIL per l'area dell'euro "si attesta quasi esattamente al livello in cui si trovava quando abbiamo avviato la graduale riduzione dei nostri portafogli obbligazionari di politica monetaria a marzo 2023".
"Sebbene la normalizzazione del bilancio abbia ancora molta strada da fare", Schnabel invita a riflettere su come dovrebbe apparire il
bilancio dell'Eurosistema in futuro.
Schnabel ha sottolineato che il quadro operativo della BCE, pubblicato a marzo 2024, "implica che la dimensione del nostro bilancio diventerà
più reattiva alla domanda di liquidità delle banche e la sua composizione sarà maggiormente
influenzata dalle operazioni di prestito garantite".
Schnabel ha quindi illustrato la
sequenza di strumenti previsti dal quadro BCE per l'approvvigionamento di riserve in futuro, prima di delineare alcuni
principi e compromessi che potrebbero guidare la scelta dei parametri per le nuove operazioni strutturali, tra cui le operazioni di rifinanziamento a più lungo termine e un portafoglio titoli strutturale.
"Le mie osservazioni - ha detto Schnabel - riflettono il mio attuale pensiero sulla questione, che potrebbe evolvere man mano che il Consiglio direttivo rivede i parametri chiave del nostro quadro operativo, un processo che inizieremo nel corso del 2026".
Dal contributo odierno di Schnabel è emerso in primo luogo che "in un quadro guidato dalla domanda, non esiste una
connessione diretta tra la riduzione dei nostri portafogli obbligazionari di politica monetaria e il controllo dei tassi di interesse". "Un corridoio ristretto dei tassi di riferimento e la piena allocazione a tasso fisso delle nostre operazioni di rifinanziamento standard
possono limitare la volatilità dei tassi di interesse e garantire che le riserve rimangano sufficientemente ampie. Incoraggiamo pertanto le banche a utilizzare le nostre operazioni se e quando necessitano di liquidità".
In secondo luogo, "esiste una
sequenza integrata nel quadro operativo per le modalità di approvvigionamento delle riserve in futuro".
"Le nostre operazioni di rifinanziamento standard rappresentano la fonte marginale di liquidità per le banche. Una volta che il bilancio dell'Eurosistema
tornerà a crescere in modo duraturo, inizieremo ad avviare operazioni strutturali, iniziando con operazioni di
rifinanziamento a più lungo termine e proseguendo con la costituzione di un
portafoglio di titoli strutturali".
Ma, ha sottolineato Schnabel, quest'ultimo verrà avviato "una volta che i portafogli di politica monetaria tradizionali saranno stati sufficientemente liquidati, considerando anche le partecipazioni in titoli non vincolati alla politica monetaria".
Infine, ha concluso Schnabel, "la
neutralità dell'orientamento di politica monetaria, la necessità di mantenere un
margine di manovra e considerazioni relative alla
solidità finanziaria sono fattori importanti che guideranno la
scadenza delle attività che la BCE acquisterà nell'ambito di un nuovo portafoglio di titoli strutturali. Questi fattori suggeriscono di orientare la struttura verso attività a
più breve termine".