Azimut, autorizzazione progetto TNB prevista per 2° trimestre 2026 dopo ispezione Bankitalia

Pubblicato il 06/11/2025
Ultima modifica il 06/11/2025 alle ore 14:28
Teleborsa
Azimut, gruppo attivo nel risparmio gestito e incluso nel FTSE MIB, ha reso noti gli di una recente ispezione ordinaria di Banca d'Italia su Azimut Capital Management SGR (attiva nella gestione e distribuzione di fondi UCITS e FIA, fondi pensione propri, mandati in delega e servizi di consulenza in materia di investimenti), con gli impegni su questo fronte che permettono maggiore chiarezza e visibilità sui prossimi passaggi regolamentari connessi al progetto TNB, la cui autorizzazione è prevista per il secondo trimestre del 2026.

Il verbale di Bankitalia ha individuato aree di miglioramento riferite principalmente all'assetto organizzativo e al sistema dei controlli interni di ACM. La società ha già avviato la definizione di un piano di azione volto a recepire le misure correttive e di rafforzamento richieste, che sarà trasmesso alle Autorità entro il 30 novembre 2025 e implementato entro il termine massimo del 30 aprile 2026. L'attuazione di tali misure assicurerà la piena idoneità di ACM a partecipare alla scissione prodromica all'operazione TNB, così come la completa compliance normativa dei rami di azienda trasferiti a TNB nel contesto dell'operazione stessa.

Entro la stessa data del 30 novembre 2025, verrà presentato secondo le richieste di Banca d'Italia un nuovo Piano Industriale 2026-2028 di ACM che definisca in modo puntuale le linee di indirizzo strategico, le prospettive operative e gli sviluppi organizzativi della società, anche nel contesto dell'evoluzione della governance e del suo posizionamento all'interno del Gruppo Azimut. Viene sottolineato che l'ispezione su ACM si riferisce a un periodo precedente all'annuncio dell'accordo vincolante con FSI per la costituzione di TNB (avvenuto il 22 maggio 2025) e non è ad esso collegata. A seguito della piena implementazione delle misure previste dal piano di azione da parte di ACM verrà auspicabilmente rilasciata l'autorizzazione al perfezionamento dell'operazione TNB.

Azimut ha anche spiegato che il piano strategico Elevate 2030, che includerà obiettivi per tutte le linee di business e i segmenti della piattaforma italiana e internazionale del Gruppo, sarà presentato integralmente successivamente all'autorizzazione dell'operazione TNB. L'espansione internazionale continuerà a rappresentare un elemento distintivo del modello di Azimut, che mira a rafforzare la propria presenza nei venti Paesi in cui opera e a consolidare la leadership tra i principali player indipendenti a livello mondiale. Azimut punta a raddoppiare nell'arco di cinque anni le masse medie estere dagli attuali 54,6 miliardi a circa 95-110 miliardi di euro entro la fine del 2030, con una marginalità core attesa tra 30 e 40 punti base, rispetto ai 35 punti base attuali.

Il vertical Integrated Solutions, ispirato al modello italiano, include Brasile, Egitto, Messico, Taiwan e Turchia e resta il principale motore di crescita, grazie al modello integrato tra fabbriche prodotto e consulenti finanziari di eccellenza. Global Wealth, che riunisce i centri internazionali di Monaco, Dubai, Singapore, Svizzera e Stati Uniti, sta assumendo un ruolo sempre più centrale come motore di espansione per la clientela high-net-worth e ultra-high-net-worth. Institutional & Wholesale concentra le attività istituzionali e di distribuzione in America Latina, Asia, EMEA, Stati Uniti, oltre che in Italia, promuovendo diversificazione e partnership strategiche. Questo segmento rappresenta una leva chiave per l'innovazione e la collaborazione con partner internazionali e beneficerà della recente acquisizione di NSI negli Stati Uniti, la cui finalizzazione è prevista entro la fine del 2025 o l'inizio del 2026. Strategic Affiliates comprende, infine, le partecipazioni in Australia e negli Stati Uniti con Sanctuary Wealth quale pilastro per la crescita nel più grande mercato della consulenza finanziaria. Attraverso questi quattro verticali, Azimut punta a consolidare una crescita sostenibile e diversificata, fondata su leadership di mercato, integrazione operativa e partnership strategiche di lungo periodo. Per la sola piattaforma internazionale, escludendo l'Italia, il Gruppo prevede una raccolta netta annua compresa tra 5 e 8 miliardi di euro fino al 2030.

La società, inoltre, conferma il proprio impegno verso la creazione di valore per gli azionisti attraverso iniziative di strategic capital management, inclusa la proposta di un programma di share buyback fino a 500 milioni di euro (pari a circa il 10% del capitale sociale), con successiva cancellazione delle azioni riacquistate. Il piano Elevate 2030 includerà anche un aggiornamento della politica dei dividendi.

"Il nuovo piano strategico Elevate 2030 definirà una traiettoria di crescita ancora più ambiziosa, rafforzando la posizione di Azimut tra i player indipendenti a livello globale - ha detto Giorgio Medda, CEO del Gruppo - Puntiamo, entro i prossimi 5 anni, a raddoppiare le masse medie estere, raggiungendo tra i 95 e i 110 miliardi di euro, con una marginalità in continuo miglioramento, valorizzando ulteriormente il nostro modello distintivo". "Allo stesso tempo, la gestione strategica e disciplinata del capitale rimarrà un pilastro fondamentale della nostra visione, assicurando che la crescita sostenibile si traduca in valore concreto e duraturo per i nostri azionisti, anche attraverso una solida politica dei dividendi e programmi di buyback", ha aggiunto.