Vendite sulle Borse europee, a Milano corrono Ferragamo e Safilo

Pubblicato il 05/11/2025
Ultima modifica il 05/11/2025 alle ore 13:21
Teleborsa
Negativi gli indici di Piazza Affari e degli altri principali listini europei, dopo i cali significativi segnati da Wall Street e Asia sulle preoccupazioni per le valutazioni elevate raggiunte dalle società collegate all'intelligenza artificiale generativa, mentre crescono i paragoni con la bolla delle dotcom. Ciò nonostante, fanno notare gli analisti di Intesa Sanpaolo, la stagione di trimestrali societarie sta rilasciando un quadro ancora particolarmente incoraggiante con crescite medie degli utili a doppia cifra e una percentuale di sorprese positive ancora superiore all'80%.

L'attenzione è rivolta alle numerose trimestrali in uscita. In Italia, Nexi ha registrato ricavi ed EBITDA in rialzo nel 9 mesi, annunciando un Capital Markets Day a marzo; Fineco ha segnalato ricavi dei 9 mesi in leggero calo nonostante il balzo del Brokerage. In Europa, Novo Nordisk ha tagliato la guidance per minori aspettative di crescita dei trattamenti GLP-1; Orsted ha segnato una perdita nel terzo trimestre per le svalutazioni sul portafoglio statunitense; BMW ha rilasciato un utile operativo auto e margini superiori alle attese.

Sul fronte macroeconomico, il focus oggi è negli Stati Uniti con il rapporto ADP sull'occupazione nel settore privato di ottobre. La pubblicazione riceve più attenzione del solito a causa dei ritardi nella pubblicazione del rapporto mensile sull'occupazione del BLS a causa dello shutdown. Stamattina è emerso che in Germania a settembre gli ordini all'industria sono aumentati di +1,1% m/m (contro +0,9% atteso e -0,4% precedente) nel primo rialzo in 5 mesi. Nello stesso mese in Francia la produzione industriale è salita di +0,8% m/m, trainata dai mezzi di trasporto. In Italia sono frenate le vendite a settembre, sia in valore sia in volume, secondo il report dell'Istat.

Per quanto riguarda le banche centrali, la Riksbank ha lasciato il asso di riferimento invariato all'1,75%, come atteso da analisti e mercato.

L'Euro / dollaro USA è sostanzialmente stabile e si ferma su 1,149. L'Oro continua la sessione in rialzo e avanza a quota 3.964,2 dollari l'oncia. Il Petrolio (Light Sweet Crude Oil) continua la seduta poco sotto la parità con una variazione negativa dello 0,67%.

Lo Spread peggiora, toccando i +82 punti base, con un aumento di 2 punti base rispetto al valore precedente, con il rendimento del BTP decennale pari al 3,40%.

Nello scenario borsistico europeo pensosa Francoforte, con un calo frazionale dello 0,46%, senza slancio Londra, che negozia con un +0,02%, e Parigi è stabile, riportando un moderato -0,11%.

Sessione debole per il listino milanese, che scambia con un calo dello 0,22% sul FTSE MIB; sulla stessa linea, depressa il FTSE Italia All-Share, che scambia sotto i livelli della vigilia a 45.739 punti. Leggermente negativo il FTSE Italia Mid Cap (-0,44%); come pure, in lieve ribasso il FTSE Italia Star (-0,29%).

Tra le migliori Blue Chip di Piazza Affari, Fineco avanza del 2,52%. Si muove in territorio positivo Moncler, mostrando un incremento dell'1,50%. Giornata moderatamente positiva per Amplifon, che sale di un frazionale +1,17%. Seduta senza slancio per Stellantis, che riflette un moderato aumento dell'1,15%.

I più forti ribassi, invece, si verificano su Nexi, che continua la seduta con -6,05%. Preda dei venditori Lottomatica, con un decremento del 3,35%. Si concentrano le vendite su Leonardo, che soffre un calo del 2,49%. Vendite su Telecom Italia, che registra un ribasso dell'1,92%.

Tra i migliori titoli del FTSE MidCap, Ferragamo (+9,41%, promozione a Outperform da Exane BNP Paribas), Safilo (+5,01%, dopo terzo trimestre con sorprese positive su margini e FCF), LU-VE Group (+3,38%) e D'Amico (+0,99%).

Le più forti vendite, invece, si manifestano su Fincantieri, che prosegue le contrattazioni a -3,04%. Seduta negativa per doValue, che mostra una perdita del 2,97%. Sotto pressione Cembre, che accusa un calo del 2,28%. Scivola Technoprobe, con un netto svantaggio del 2,15%.