I Consigli di amministrazione di
BPER Banca e
Banca Popolare di Sondrio hanno approvato il
progetto di fusione per l’incorporazione dell’istituto valtellinese nella banca modenese. L’operazione, coerente con la
strategia delineata nel documento di offerta approvato da Consob lo scorso giugno, rappresenta una tappa chiave nel percorso di crescita sostenibile e di creazione di valore per gli azionisti di entrambi gli istituti.
La
fusione consentirà di realizzare
sinergie di costo fino a
190 milioni di euro annui ante imposte, grazie a economie di scala e maggiore efficienza operativa, a fronte di costi di integrazione stimati in circa
400 milioni una tantum, per il 75% sostenuti entro il 2025. Sono inoltre attese
sinergie di ricavo per 100 milioni annui, spinte dal cross-selling e dal potenziamento dei segmenti a più alto valore aggiunto, come wealth management, bancassurance e specialty finance.
Il rapporto di cambio è stato fissato in
1,45 azioni BPER per ogni azione ordinaria di BP Sondrio, senza conguagli in denaro. L’operazione comporterà l’emissione di fino a
126,9 milioni di nuove azioni BPER, con un aumento di capitale massimo di circa
191 milioni di euro.
Dopo la fusione, il
capitale di BPER vedrà
Unipol Assicurazioni al 18,7%, la
Fondazione di Sardegna al 7%,
BlackRock al 4,7% e
JP Morgan Chase & Co. al 3,3%, con il
flottante al 66,3%.
L’operazione, qualificata come "operazione con parti correlate di maggiore rilevanza", dovrà ottenere le autorizzazioni regolamentari della
BCE e della
Banca d’Italia.
L’
efficacia della fusione è prevista per aprile 2026, previa approvazione delle assemblee straordinarie dei due istituti.