Lagfin, holding del gruppo
Campari, ha fatto sapere che il sequestro preventivo di
214.079.997 azioni Campari, pari a circa il 34% della
partecipazione complessiva detenuta nella società, connesso a un
contenzioso fiscale da cui Campari e i suoi manager risultano estranei, è stato eseguito nella giornata di ieri e ha chiarito che si tratta di una misura meramente conservativa: i diritti di voto relativi alle azioni sequestrate restano in capo alla società, che mantiene quindi 3.039.224.699 diritti di voto, pari a circa l’84% del totale in Campari.
Anche nell’ipotesi di
sospensione temporanea di tali diritti, ha sottolineato la holding, Lagfin avrebbe comunque mantenuto circa il 72% dei voti, preservando il controllo della società.
La holding ha dichiarato di ritenere
infondate le pretese fiscali e le indagini penali collegate, sottolineando di aver sempre operato nel pieno rispetto delle norme e con la massima trasparenza. Lagfin si riserva di tutelare le proprie ragioni in tutte le sedi opportune, inclusa la possibilità di impugnare il provvedimento di sequestro.
Con questa comunicazione, la società ha spiegato di voler rassicurare il mercato sulla continuità del
controllo e della
governance di Campari, ribadendo la propria fiducia nella correttezza delle proprie operazioni e nel rispetto delle normative vigenti.
(Foto: © Campari)