Secondo i 
dati OCSE, solo il 16,6% degli italiani possiede competenze finanziarie minime accettabili, un dato che colloca l’Italia al 
36esimo posto su 39 Paesi nel mondo. A confermare la gravità del fenomeno, i risultati di 
Finsight, l’Osservatorio di Bravo, fintech leader nella gestione del debito, che 
ha analizzato circa 16mila profili di italiani a rischio sovraindebitamento: l’81% di chi ha chiesto aiuto per ridurre la propria esposizione debitoria ha almeno un diploma o un titolo di studio superiore. 
Questi numeri, 
diffusi in occasione del Mese dell’Educazione Finanziaria, mostrano come l’istruzione, da sola, non basti a proteggere dalle difficoltà economiche. 
Debiti più alti per diplomati e laureati: il debito medio è di circa 30.000 euro (vs 24.000 euro)L'analisi rivela una situazione che può apparire paradossale, ma che ha anche una spiegazione. I
 diplomati e i laureati non solo non sono immuni dal sovraindebitamento, ma presentano livelli di debito mediamente più elevati (debito medio di circa 30.000 euro) rispetto a chi non ha completato l’intero percorso scolastico (24.000 euro). 
Il 48% dei profili con diploma o titolo superiore ha debiti che superano i 25.000 euro(esclusi i mutui), contro il 34% di chi non possiede il diploma. In particolare, il 32% di chi ha almeno un diploma ha debiti compresi tra 25.000 euro e 50.000 euro, il 15% tra 50.000 euro e 100.000 euro, e l'1% supera addirittura i 100.000 euro. Al contrario, chi non ha il diploma tende a concentrarsi su fasce di debito più contenute: il 49% ha debiti tra 10.000 euro e 25.000 euro, e solo il 9% supera i 50.000 euro. Analizzando il numero di debiti per persona, emerge che i diplomati e laureati tendono ad avere posizioni debitorie più complesse: il 40% ha almeno 3 debiti aperti contemporaneamente, con il 19% che gestisce 4 o più debiti. Quale potrebbe essere la spiegazione? Diplomati e laureati guadagnano mediamente di più: il 26% dei profili analizzati 
supera i 2.000 euro mensili, contro il 20% di chi non ha il diploma. Un reddito più elevato facilita l'accesso al credito, ma questa maggiore disponibilità nasconde le sue insidie per chi non ha gli strumenti adeguati a valutare la sostenibilità reale dei propri impegni finanziari nel tempo.
Il profilo del diplomato sovraindebitato: 45-54 anni, occupato, con famigliaIl profilo tipo del diplomato o laureato in difficoltà economica è un uomo (70% del campione), 
ha tra i 45 e i 54 anni (30% dei casi), è sposato (52%) e ha un contratto di lavoro a tempo indeterminato (62%). Il suo reddito mensile si colloca prevalentemente nella fascia tra 1.500 euro e 2.000 euro (34% dei casi) o tra 1.000 euro e 1.500 euro (30%). Nella maggior parte dei casi possiede una casa di proprietà (38%), ma una quota significativa vive in affitto (25%) o ha una casa con ipoteca (21%). 
È un quadro che smonta lo stereotipo del sovraindebitato come persona disoccupata o ai margini della società: si tratta invece di lavoratori con contratti stabili, spesso con famiglia, che hanno progressivamente accumulato debiti pur disponendo di un reddito regolare. Un profilo che conferma come il problema non sia necessariamente la mancanza di entrate, ma la difficoltà nel gestire in modo sostenibile le uscite e gli impegni finanziari.
Lombardia, Lazio e Campania in testa: dove si concentra il fenomenoDal punto di vista territoriale, le cinque regioni con il maggior numero assoluto di diplomati e laureati a rischio sovraindebitamento sono 
Lombardia (17%), Lazio (12%), Campania (9%), Sicilia (9%) ed Emilia-Romagna (8%). La concentrazione in Lombardia e Lazio riflette le due principali aree metropolitane italiane, Milano e Roma, dove il costo della vita elevato si può tradurre in maggiore esposizione al debito. In generale, il fenomeno attraversa territori con mercati del lavoro e livelli di reddito molto diversi, confermando che il sovraindebitamento non è solo una questione di opportunità economiche, ma anche di educazione finanziaria e gestione del denaro.
"L'educazione finanziaria è la vera difesa contro il sovraindebitamento""I dati dimostrano che la classica istruzione scolastica, da sola, non basta a proteggere le persone dalle difficoltà economiche – ha dichiarato 
Daniel Martinez, Co-Country Manager di Bravo in Italia. Il fatto che i diplomati abbiano debiti mediamente più alti di chi non ha completato l’intero percorso scolastico evidenzia un vuoto nel sistema educativo: non insegniamo ai giovani come funzionano i prestiti, come si legge un contratto, come si pianifica un budget familiare. 
Serve investire sull'educazione finanziaria, a partire dalle scuole fino alle università, perché una scarsa preparazione in questo campo costa caro alle famiglie e al Paese. Proprio per questo 
la nostra missione è non dover supportare mai la stessa persona due volte, perché significa che ha imparato a gestire correttamente il proprio denaro. In più, con la nostra Bravo Academy abbiamo inaugurato percorsi di educazione finanziaria dedicati ai clienti, affinché chi si ritrova in situazioni economiche difficili possa non solo uscire dal debito, ma anche imparare a prevenirlo".