DL “Lavoro e sicurezza”: Gamberini (Legacoop), bene l’attenzione alla prevenzione

Ma servono coerenza e reale coinvolgimento delle parti sociali
Pubblicato il 29/10/2025
Ultima modifica il 29/10/2025 alle ore 16:59
Teleborsa
Il cosiddetto Decreto lavoro sicurezza contiene sicuramente alcuni interventi positivi, ma deve essere accompagnato da un reale coinvolgimento delle parti sociali e calato con attenzione nei contesti produttivi.

Ad affermarlo è Simone Gamberini, presidente Legacoop, all’indomani dell’approvazione del provvedimento in Consiglio dei Ministri.

"Sono certamente apprezzabili -osserva Gamberini- il rafforzamento dell’Ispettorato nazionale del lavoro e del Comando Carabinieri per la tutela del lavoro, l’impegno per potenziare la formazione in materia di sicurezza, il sostegno ai dispositivi di protezione innovativi, così come l’estensione delle tutele assicurative INAIL agli studenti dei percorsi scuola-lavoro anche negli infortuni in itinere. Positiva anche la previsione di borse di studio per i superstiti di lavoratori deceduti per infortunio o malattia professionale, una misura certo non in grado di lenire le perdite, ma che risarcisce, almeno in parte, chi ha subito un infortunio o i suoi congiunti".

"Pensiamo sia necessario approfondire -sottolinea il presidente di Legacoop- alcuni aspetti del provvedimento, in particolare l’introduzione di meccanismi sanzionatori in presenza di procedimenti non definitivi. È evidente, e condivisibile, l’intento di intervenire tempestivamente su una tematica così sensibile come la sicurezza, questa urgenza deve però essere bilanciata con il reale accertamento delle responsabilità affinché la sanzione e di conseguenza l’eliminazione vera del rischio sia efficace".

"È infine positivo -conclude Gamberini- il riconoscimento del ruolo della contrattazione collettiva e degli organismi paritetici, ma è necessario che il coinvolgimento delle parti sociali sia concreto, in particolare nella definizione della formazione dei Rappresentanti dei Lavoratori per la Sicurezza e nella qualificazione dei soggetti formatori. Solo con una visione coerente e partecipata delle politiche per la sicurezza sarà possibile tradurre le misure del decreto in un reale rafforzamento della cultura della prevenzione nei luoghi di lavoro".