La ricerca di informazioni relative al benessere personale, con un focus particolare sulla salute, è una priorità crescente per gli italiani. È quanto emerge dalla
sesta indagine del 2025 dell'Osservatorio Opinion Leader 4 Future, il progetto nato nel 2023 dalla collaborazione tra il
Gruppo Credem e
ALMED (Alta Scuola in Media Comunicazione e Spettacolo dell'Università Cattolica del Sacro Cuore) con l'obiettivo di contribuire al miglioramento della cultura informativa. L'iniziativa, che prosegue il lavoro realizzato nel triennio 2020-2022 da Opinion Leader 4 Future è giunta quindi al quinto anno di attività, ha conseguito importanti risultati di divulgazione attraverso le attività di comunicazione e al lavoro di ricerca svolto dal team dell'Università Cattolica: 29 ricerche, oltre 30 workshop, quasi 20 mila persone intervistate e oltre 1200 articoli su temi che riguardano la consapevolezza informativa su salute, sicurezza, sostenibilità, educazione e finanza personale. Nello specifico,
l'analisi, condotta in collaborazione con l'istituto di ricerca Bilendi, evidenzia come circa l'81% degli intervistati si informi attivamente su questioni di cura e salute, dimostrando un bisogno trasversale senza alcuna differenza di genere.
Le fonti per i temi sulla salute: medico di base, internet e intelligenza artificiale.Il medico di base rimane il principale punto di riferimento per la raccolta di informazioni, citato dal 64% del campione. Al contempo, il 58% degli intervistati dichiara di rivolgersi a diversi canali online: il 25% utilizza motori di ricerca, il 15% consulta i siti del sistema sanitario nazionale, l'11% si affida a forum specializzati e il 7% segue esperti sui social media. Inoltre, dall'analisi emerge che anche l'Intelligenza Artificiale (IA) sta diventando una fonte di informazione: il 4% del campione (e l'8% degli under 45) si rivolge a strumenti di IA per approfondimenti sui temi della cura e della salute.
Come ci informiamo sulla salute: le differenze anagrafiche.Se il medico di base è il principale punto di riferimento per il 64% del campione totale, per la fascia d'età 18-44 anni la sua rilevanza è leggermente inferiore (54%) mentre cresce nella fascia d'età Over 65 (73%). Un andamento analogo si riscontra relativamente alle ricerche sui motori di ricerca, con una preferenza per i giovani tra i 18 e i 44 anni (27%) rispetto a quanto indicato dagli Over 65 (20%). Interessante il dato relativo all'utilizzo dell'Intelligenza Artificiale per la ricerca di informazioni sanitarie nella fascia d'età 18-44 anni (8%).
"La generazione più giovane, under 45, sta cambiando il proprio rapporto con le cure mediche, dando meno importanza al contatto diretto con il medico di famiglia. Tuttavia, è lecito interrogarsi su quanto questo possa portare a sminuire la dimensione umana degli iter di cura, oltre all'impossibilità di appoggiarsi a un professionista in grado di sedare dubbi, approfondire questioni e verificare le informazioni provenienti da altre fonti", ha dichiarato
Sara Sampietro, coordinatrice dell'Osservatorio Opinion Leader 4 Future.
Come ci informiamo sulla salute: le differenze per genereLe modalità con cui uomini e donne si informano sulla salute presentano alcune interessanti sfumature. Il medico di base rimane la fonte primaria per entrambi i generi, citato dal 66% degli uomini e dal 61% delle donne. Per quanto riguarda le fonti online, le donne (29%) mostrano una maggiore tendenza a utilizzare sia i motori di ricerca, a differenza degli uomini (21%), sia i siti del sistema sanitario nazionale (17% contro il 14%). Le donne, inoltre, dimostrano una maggiore propensione a consultare forum specializzati (12% rispetto al 9% degli uomini). D'altro canto, gli uomini preferiscono seguire esperti sui social media per il 7% contro il 6% delle donne (grafico 3)
"I risultati della nuova ricerca dell'Osservatorio Opinion Leader 4 Future confermano il ruolo cruciale dell'informazione nella vita di ogni persona, anche quando si tratta di scelte fondamentali come quelle per la propria salute – ha dichiarato
Maurizio Giglioli, direttore marketing Credem –. Seppur i canali tradizionali godano di un'importante considerazione, è innegabile come il digitale, e gli strumenti basati sull'intelligenza artificiale, stiano ridefinendo le modalità con cui gli italiani cercano ed accedono a informazioni su tematiche mediche. Tale scenario ci spinge a sottolineare l'importanza della cultura dell'informazione e della verifica di qualità e autorevolezza delle fonti consultate, ma al contempo a rimarcare la insostituibilità delle competenze attive nel servizio sanitario nazionale, per sostenere il benessere delle persone e della società".