La
Riksbank ha deciso di ridurre di 25 punti base il tasso di riferimento, portandolo all’1,75%, per sostenere l’attività economica e riportare l’inflazione verso l’obiettivo di medio termine. La banca centrale prevede che, se lo scenario su inflazione e crescita resterà invariato, il tasso rimarrà su questo livello "per qualche tempo". Gran parte degli economisti si aspettava tassi invariati.
La banca centrale svedese ha sottolineato che il contesto globale resta segnato da
tensioni geopolitiche e
incertezze, ma le prospettive di crescita mondiale non mostrano variazioni significative. In Svezia, l’inflazione ad agosto è rimasta elevata, sebbene quella al netto dell’energia si sia avvicinata alle previsioni grazie al rafforzamento della corona e al rallentamento dei piani di aumento prezzi delle imprese.
La banca centrale stima per il 2025 un’
inflazione CPIF al 2,6% e una crescita del
PIL dello 0,9%, con disoccupazione all’8,7%. Il percorso dei tassi indica stabilità a 1,75% almeno fino alla seconda metà del 2026, per poi risalire gradualmente verso il 2% entro il 2028.
La decisione non è stata unanime: la vice governatrice
Anna Seim ha votato contro il taglio, sostenendo il mantenimento dei tassi invariati e segnalando il rischio che un’offerta vulnerabile e una politica fiscale espansiva nel 2026 possano riaccendere le pressioni inflazionistiche.
(Foto: NFT CAR GIRL su Unsplash)