"La
Russia ha mostrato il pieno disprezzo per la diplomazia e il diritto internazionale". Così la presidente
Ursula von der Leyen nel presentare il
19° pacchetto di sanzioni Ue contro Mosca adottato dalla
Commissione europea. Negli ultimi giorni, ha ricordato, il Cremlino ha lanciato "alcuni dei più grandi attacchi con droni e missili dall’inizio della guerra, colpendo edifici governativi, case di civili e persino il nostro ufficio Ue a Kyiv". Le
minacce, ha aggiunto von der Leyen, "riguardano anche la nostra Unione. Nelle ultime due settimane, droni Shahed russi hanno violato lo spazio aereo sia della
Polonia che della
Romania. Queste non sono azioni di chi vuole la pace. Ancora e ancora, il presidente
Putin ha scelto l’escalation. E in risposta, l’Europa aumenta la pressione".
Energia, finanza, tecnologia. "La guerra economica della Russia è sostenuta dalle entrate dei
combustibili fossili. Vogliamo tagliare queste entrate. È tempo di chiudere il rubinetto", ha affermato. Tra le
misure: stop alle importazioni di GNL russo, riduzione del tetto al
prezzo del petrolio a
47,6 dollari e
sanzioni su 118 nuove navi della cosiddetta shadow fleet, "per un totale di oltre 560". Colpite anche
Rosneft e
Gazpromneft, "ora soggette a un divieto totale di transazione". Risultato: "In tre anni le entrate petrolifere russe in Europa sono diminuite del 90%. Ora voltiamo definitivamente pagina".
Von der Leyen ha poi annunciato "nuove misure contro le
scappatoie finanziarie", tra cui un bando di transazioni su nuove
banche in Russia e in paesi terzi. "Per la prima volta colpiamo anche le
piattaforme crypto e proibiamo transazioni in criptovalute". Inoltre, l’Ue introduce "nuove restrizioni all’
export di tecnologie usate sul campo di battaglia" e sanziona 45 aziende che "forniscono supporto diretto o indiretto al complesso militare-industriale russo".
Sanzioni efficaci e nuove mosse in favore dell’Ucraina. "La nostra
analisi economica è chiara: le
sanzioni stanno colpendo duramente l’economia russa. Il tasso d’interesse è al 17%, l’inflazione resta alta e l’accesso ai finanziamenti è in calo. La macchina bellica russa è vicina ai suoi limiti". Parallelamente, la Commissione lavora a una soluzione per finanziare la
difesa ucraina "basata sugli asset russi immobilizzati. Con i saldi in contanti forniremo a Kyiv un
Reparations Loan. L’Ucraina rimborserà solo quando la Russia pagherà i risarcimenti".
Von der Leyen ha quindi concluso: "Vogliamo che la Russia lasci il campo di battaglia e torni al tavolo dei
negoziati. Questo è l’unico modo per dare alla pace una reale possibilità".