Nel secondo trimestre 2025 l’
export italiano mostra andamenti divergenti sul piano territoriale. Secondo i dati diffusi dall’
Istat, le esportazioni crescono nel
Centro (+4,6%) e nel
Nord-Ovest (+2,1%), mentre calano nel
Nord-Est (-2,4%) e crollano nel
Sud e nelle
Isole (-14,4%).
Nel complesso, nei primi sei mesi dell’anno le
vendite all’estero segnano un aumento tendenziale del +2,1%, trainato da dinamiche territoriali eterogenee: forte incremento per il Centro (+10,7%), crescita contenuta per il Nord-Ovest (+1,5%), lieve flessione per il Nord-Est (-0,5%) e contrazioni significative per il Sud (-6,6%) e le Isole (-13,3%).
A livello regionale, i risultati migliori arrivano dal
Lazio (+17,4%),
Toscana (+11,8%),
Abruzzo (+10,1%) e
Friuli-Venezia Giulia (+6,6%). Sul fronte opposto, le perdite più marcate riguardano
Sardegna (-17,3%),
Campania (-15,5%),
Sicilia (-11,2%) e
Molise (-9,8%).
Il traino principale alla crescita nazionale proviene dalle esportazioni di
articoli farmaceutici e
chimico-medicinali da Toscana, Lombardia, Lazio e Abruzzo (+3,4 punti percentuali), seguite dai
mezzi di trasporto (esclusi autoveicoli) e dai
metalli di base (+1 punto). In negativo, pesano la flessione dei
farmaceutici campani, dei
prodotti petroliferi raffinati di Sicilia e Sardegna e degli
autoveicoli da Piemonte e Campania (-1,5 punti).
Sul piano geografico, gli impulsi più forti arrivano dalle vendite del Lazio verso gli
Stati Uniti (+133,7%), della Toscana verso
Spagna (+97,5%) e
Francia (+27%), della Lombardia verso la
Svizzera (+22,5%) e del Friuli-Venezia Giulia verso la
Germania (+92,2%). In negativo, spiccano il calo della Campania verso la Svizzera (-43,1%) e della Toscana verso la Turchia (-37,2%).