Secondo le stime di
Generali Asset Management il
debito privato continua a guadagnare terreno come
segmento principale all’interno degli investimenti alternativi. Da oltre 1,8 trilioni di dollari di Asset Under Management (AuM) nel 2024 a livello globale, si prevede che questa cifra
raggiungerà circa 2 trilioni di dollari nel 2025, stimano gli analisti.
Entro il 2028, si prevede che gli AuM globali del debito privato potranno r
aggiungere i 2,8 trilioni di dollari, con un
tasso di crescita annuale composto (CAGR) dell’11% dal 2024.
Nel 2025 si prevede che l’
America del Nord rimarrà la regione a crescita più rapida con AuM che raggiungeranno 1,1 trilioni di dollari, rispetto a 1,01 trilioni nel 2024.
Segue l’Europa, con AuM stimati intorno ai 487 miliardi di dollari, rispetto ai 453 miliardi dell’anno precedente.
Il
rendimento interno medio (IRR) è anch’esso in aumento, passando dall’8,1% nel periodo 2017–2023 a un previsto 12% per il periodo 2023–2029. In particolare, le strategie di debito distressed sono previste superare le altre, offrendo un IRR medio del 13,4% nello stesso arco temporale.
Generali, inoltre, sottolinea che l'
Italia ha fatto grandi progressi nel segmento del debito privato negli ultimi anni, grazie alla crescita complessiva del mercato, all'espansione delle dimensioni dei singoli fondi e all'interesse generale degli investitori istituzionali. Il finanziamento da parte degli attori attivi nel settore ha raggiunto i
1.360 milioni di euro nel 2024, segnando un
aumento del 13% rispetto ai 1.200 milioni del 2023. I
fondi pensione e i fondi sovrani sono stati la principale fonte di finanziamento, contribuendo per il 39%, seguiti dal settore pubblico e dai fondi di fondi istituzionali (28%) e dalle compagnie assicurative (12%). Tra i fondi pensione e i fondi sovrani, il 54% del capitale proveniva dall'estero (dati AIFI).
I fondi di debito privato sono cresciuti a livello globale, inclusa l’Italia, grazie ai
vantaggi che offrono in termini di potenziale rischio/rendimento, evidenza Generali. "In quanto classe di attività intrinsecamente illiquida, il debito privato consente innanzitutto di ottenere un premio di rendimento rispetto a strumenti di debito più liquidi e negoziati pubblicamente. Questo premio rappresenta uno dei principali motivi di attrattiva per gli investitori istituzionali che cercano rendimenti più elevati in un contesto di bassi tassi di interesse. Inoltre, a differenza degli strumenti negoziati sul mercato, il Debito privato offre diversi vantaggi in termini di
flessibilità, personalizzazione e rapidità di esecuzione".
In termini di rischio, "il debito privato tende a mostrare una
volatilità inferiore rispetto ad altre classi di attività più liquide e presenta una
correlazione limitata con altre asset class, il che lo rende prezioso per la
diversificazione del portafoglio".
"La capacità del debito privato di
generare flussi di cassa prevedibili lo rende particolarmente adatto alle esigenze degli investitori che cercano una
performance stabile nel lungo termine".
I
volumi di raccolta fondi per il debito privato globale sono diminuiti leggermente nel 2024, dopo una crescita costante che aveva portato a un massimo storico di 332,8 miliardi di dollari nel 2021. I volumi sono scesi a 265,1 miliardi di dollari nel 2024, rispetto ai 272,7 miliardi di dollari del 2023, mostrando un avvicinamento che suggerisce che il calo degli impegni di capitale potrebbe essersi stabilizzato
Sebbene la raccolta fondi sia diminuita, è rimasta ragionevolmente forte rispetto agli standard storici, e
nei prossimi anni potrebbe essere stabilito un nuovo record di raccolta, soprattutto considerando i fondi attualmente sul mercato che puntano a oltre mezzo trilione di dollari.
Una dinamica sempre più importante che sta plasmando il panorama del Debito privato riguarda lo sviluppo del suo
mercato secondario. Prosegue Generali. Cinque anni fa, le dimensioni delle operazioni non superavano complessivamente i 100 milioni di dollari, mentre
oggi i singoli ticket variano tra i 100 milioni e 1 miliardo di dollari.
Il
volume delle transazioni nel settore dei Secondaries di Debito privato ha raggiunto costantemente nuovi record ogni anno dopo il 2020, arrivando a
10,9 miliardi di dollari nel 2024, con un'offerta crescente accompagnata da una maggiore domanda da parte degli acquirenti. Si prevede che l'
AuM raggiungerà tra i 30 miliardi e gli 85 miliardi di dollari nel 2028, assumendo un tasso adottato rispettivamente dell'1% e del 3%.
Roberto Marsella, Head of Private Assets presso Generali Asset Management, ha commentato: "In futuro ci aspettiamo un
maggior utilizzo del debito privato nei portafogli degli investitori che già lo impiegano e l’arrivo di nuovi tipi di investitori, come HNWI, Mass Affluent e, forse, anche investitori retail. Con l’ampliamento della base di investitori e l’aumento della percentuale allocata in questa classe di attività, è ragionevole supporre una
crescita continua del mercato secondario, fenomeno a cui prestiamo particolare attenzione, come un
mezzo per fornire liquidità. Ci saranno opportunità interessanti nel mercato secondario del debito privato per gli investitori già esperti nel settore”.
Marco Busca, Head of Indirect Private Debt presso Generali Asset Management, ha aggiunto: “La crescita del mercato secondario è dovuta alla crescente propensione di Limited Partners (LPs, o investitori) e General Partners (GPs, o managers) a
cercare soluzioni di liquidità immediata in un’asset class illiquida. Le transazioni guidate da LP o GP coinvolgono due diversi tipi di venditori, ma offrono vantaggi simili. Tra questi, i più riconoscibili sono l'
immediata allocazione di capitale e una
maggiore diversificazione, poiché i fondi acquistati contengono già numerosi investimenti e si trovano nella cosiddetta fase di raccolta. Ciò si traduce in una
rapida distribuzione di dividendi da parte del fondo, con una
durata limitata rispetto al mercato primario. A causa della necessità di liquidità dei venditori, è possibile ottenere sconti significativi su queste transazioni, raggiungendo rendimenti più elevati rispetto ad altre asset class con un profilo rischio-rendimento simile. Crediamo che il mercato secondario si trasformerà da una tendenza temporanea, derivante da situazioni di stress specifiche dei venditori, in un flusso consolidato nel tempo, come già avviene nel private equity.”