Il ministro degli Esteri,
Antonio Tajani, ha dichiarato che la
tassa sul buy back "è un errore" perché "penalizza le casse" degli istituti di credito "e si finisce per spaventare il mercato". Parlando da Cernobbio dove ha partecipato al
Forum Ambrosetti Teha, il ministro ha sottolineato che "quando si parla di regole per la
finanza bisogna essere prudenti, severi ma giusti. Le tasse devono pagarle tutti comprese le banche ma nessuna azione è preordinata nei loro confronti".
"Io sono assolutamente favorevole che le
banche diano un contributo al Paese, ma un conto è un'
operazione di giustizia un conto è fare dei blitz che spaventano i mercati e le imprese", ha affermato. Il ministro Tajani ha ribadito la sua contrarietà all'ipotesi di una tassazione sugli
extraprofitti delle banche. "Che cosa è l'extraprofitto?", si e' chiesto Tajani, "il profitto fa parte dell'economia liberale ed è giusto che si tassi, quella è una visione statalista e stalinista". Tajani si è detto "pronto al
dialogo e al
confronto con le banche".
"La
Bce ha un grande dovere – ha poi dichiarato il ministro - ridurre il
costo del denaro e acquistare i titoli di Stato nell'Unione europea, quindi abbassare la forza dell'euro rispetto al dollaro, perché oggi il
dollaro si sta sbloccando, l'euro è troppo forte e pesa anche per le esportazioni in Italia. Un'operazione del genere renderebbe meno forte l'euro, più forte l'economia e ci sarebbero più soldi per la politica industriale, per la sanità e per la politica reale di cui si parla tanto".
Tajani ha anche commentato l'
Opas di
Mps su
Mediobanca che si chiuderà lunedì. "È importante che si rispettino le regole, ma il
libero mercato è giusto, se poi nasce un terzo polo perché il libero mercato vuole che nasca il terzo polo, io non sono contrario mai, non sono per intervenire. Io sono stato il primo a dire che Montepaschi doveva essere privatizzata quindi figuriamoci se non sono favorevole per questo", ha affermato.
A Cernobbio il ministro ha poi parlato anche delle ultime vicende in
Ucraina e
Gaza. Sul primo punto Tajani ha ribadito che la posizione italiana: "noi siamo contrari - una volta raggiunto l'accordo di pace, quando ci sarà - ad inviare militari italiani, perché verrebbe visto, l'ha detto anche oggi
Putin in maniera molto chiara, come una sorta di azione ostile una volta chiusa la guerra. Noi però dobbiamo garantire la
sicurezza dell'
Ucraina: non soldati sul terreno, ma un trattato che abbia contenuti simili a quelli dell'articolo 5 della Nato. Un'azione di mutuo soccorso, con la partecipazione americana che garantisca soprattutto la protezione aerea".
Quanto la situazione a
Gaza il ministro l'ha definita "inaccettabile". "Noi siamo amici di Israele ma deve smettere di attaccare e bombardare la popolazione civile", ha dichiarato Tajani. "Non si può minare l'esistenza della
Cisgiordania. Ogni nuovo insediamento di coloni mina la possibilità di creare uno
Stato palestinese", ha aggiunto il ministro degli Esteri intervenendo al forum Ambrosetti a Cernobbio. "Hamas dovrebbe rilasciare immediatamente i propri ostaggi e inchiodare Israele con un cessate il fuoco immediato", ha sottolineato Tajani, secondo cui l'obiettivo finale resta "
due popoli, due Stati. Noi siamo per la riunificazione di Gaza con la Cisgiordania, crediamo nell'autorità nazionale palestinese e vogliamo
Hamas fuori dal futuro della Palestina. Siamo favorevoli a una missione dell'Onu a guida araba, pronti anche a inviare militari per la
ricostruzione e l'unificazione della Palestina, per dar vita ad uno Stato che riconosca Israele e che sia riconosciuto da Israele".