Intesa Sanpaolo: da Fondo di Beneficenza 130 milioni euro in dieci anni

Sono stati sostenuti 7.700 progetti a beneficio di persone e famiglie in difficoltà, giovani, donne
Pubblicato il 21/08/2025
Ultima modifica il 21/08/2025 alle ore 13:28
Teleborsa
Intesa Sanpaolo rende noto che sono 130 milioni di euro le risorse destinate a enti del Terzo Settore negli ultimi dieci anni, dal 2016 a oggi. Sono stati sostenuti 7.700 progetti a beneficio di persone e famiglie in difficoltà, giovani, donne, per colmare il divario educativo e digitale, contrastare la povertà e fornire una risposta concreta alle crescenti disuguaglianze.

Negli anni - si legge nella nota - il Fondo è diventato così un riferimento solido e affidabile nel mondo della filantropia con una metodologia che spicca per i criteri di oggettività nelle erogazioni e per la trasparenza di gestione. In coerenza con i principi del Codice Etico del Gruppo e con i suoi programmi filantropici, l’attività del Fondo di Beneficenza ha un ruolo speciale per ridurre i divari sociali ed educativi che limitano lo sviluppo delle persone e la crescita, anche economica, del Paese.

Previsto dallo Statuto di Intesa Sanpaolo, il Fondo di Beneficenza ed opere di carattere sociale e culturale permette di stanziare una quota degli utili alla beneficenza e al sostegno di progetti di solidarietà, utilità sociale e valore della persona e contribuisce al programma di impatto sociale che la Banca sta realizzando e che prevede risorse per 1,5 miliardi di euro entro il 2027.

Nel 2025 la dotazione del Fondo è passata a 24,5 milioni di euro
erogati secondo le linee guida del biennio 2025-2026 che stabiliscono le tematiche prioritarie di azione:

welfare sanitario di prossimità,
attraverso il sostegno all’accesso ai servizi sociosanitari di persone non supportate da una rete adeguata, il supporto alle famiglie con persone non autosufficienti o fragili e la creazione di unità e centri sanitari, anche di tipo mobile, complementari al Sistema Sanitario Nazionale (SSN) e gestiti da Enti del Terzo Settore;
valorizzazione delle potenzialità dell’Italia meridionale e insulare,
per il contrasto alla dispersione scolastica, lo sviluppo delle aree interne e il sostegno all'imprenditoria giovanile in questi territori;
inclusione sociale di persone migranti e rifugiati in stato di fragilità sociale, economica, psicologica e linguistica,
per promuovere un’integrazione efficace e sostenibile, con una specifica attenzione alle attività di accoglienza e inclusione, istruzione e formazione, inserimento lavorativo.

I 23 milioni di eur
o distribuiti a enti del Terzo settore nel 2024 "sono stati erogati in prevalenza sul territorio nazionale e hanno portato beneficio a 934 mila persone, di cui il 44% al Nord, il 25% al Centro e 31% al Sud e nelle Isole".