L’Antitrust, nella sua adunanza del 9 luglio 2025, in seguito alla delibera del 14 settembre 2023 con la quale
aveva avviato un’istruttoria nei confronti di Ryanair, per accertare un possibile
abuso di posizione dominante nella vendita di biglietti aerei tramite agenzie fisiche e online, ha deliberato che la condotta omissiva tenuta dalla compagnia e l'aver fornito di conseguenza "informazioni inesatte, incomplete o fuorvianti" costituisce una
violazione dell’articolo 14, comma 5, della legge n. 287/1990 e, pertanto, ha deciso di irrogare una
sanzione amministrativa di oltre 1,34 milioni di euro alla compagnia low-cost irlandese.
La decisione dell'AGCM giunge a
meno di un anno dalla chiusura di un altro procedimento, a novembre 2024, quando la
compagnia si impegnò a rimborsare oltre 1,5 milioni di euro ai passeggeri che avevano pagato
costi extra per il check-in in aeroporto o per il servizio "priorità e bagaglio a mano".
Frattanto,
Ryanair ha già annunciato di aver incaricato i propri legali di
impugnare immediatamente la sanzione, che ritiene "infondata". Etichettando l'indagine come "fallimentare", Ryanair denuncia che
"dopo aver fatto perdere due anni di tempo" alla compagnia, l’Authority per la concorrenza "tenta ora di coprire questo fallimento
sostenendo falsamente che semplici
documenti interni di reportistica costituiscano un 'business plan' di Ryanair per l’Italia, e affermando erroneamente che Ryanair avrebbe 'omesso' di fornire tale presunto 'business plan' all’AGCM".
Ryanair ribadisce di aver "
collaborato pienamente a questa imbarazzante, ma fallimentare indagine dell’AGCM e
farà ricorso per annullare questa sanzione priva di fondamento.
"Il
modello di distribuzione diretta al consumatore di Ryanair è stato
giudicato dalla Corte d’Appello di Milano, nel gennaio 2024, come 'indubbiamente bper i consumatori'", commenta un portavoce della compagnia irlandese, ricordando che "
Ryanair ha numerosi accordi distributivi sia con agenzie di viaggio online autorizzate (OTA) sia con agenzie di viaggio tradizionali italiane, che garantiscono trasparenza dei prezzi e impediscono ai consumatori di pagare tariffe eccessive".