Mediobanca, opportuno che azionisti si esprimano su opzioni strategiche

A Caltagirone: parlare di delega in bianco non ha senso
Pubblicato il 13/08/2025
Ultima modifica il 13/08/2025 alle ore 16:40
Teleborsa
Mediobanca, con riferimento alla nota diffusa da VM 2006 l’11 agosto, precisa che l'assemblea degli azionisti "è chiamata a confermare al Cda i poteri che la passivity rule, cui Mediobanca è sottoposta per via dell’offerta pubblica di scambio di Banca MPS, temporaneamente sospende". Parlare di “delega in bianco”, si legge nella nota di Piazzetta Cuccia, non ha alcun senso giuridico perché, in ogni caso, l’assemblea non ha il potere di sostituirsi al Cda come organo gestorio bensì quello di autorizzare gli amministratori a porre in essere atti o operazioni mentre la società è target di un’offerta pubblica.

Relativamente all’affermazione per cui a “tutt'oggi non è disponibile né è dato conoscere il puntuale contenuto economico e negoziale degli accordi di partnership strategico-industriale di lungo periodo nei settori della banqueassurance, dell'asset management e dell'insure-banking” Mediobanca ricorda nella nota "di aver formalmente proposto la conferma degli accordi esistenti tra Assicurazioni Generali e Banca Generali, consolidandone la durata temporale e l’allargamento al più ampio perimetro dell’operatore specializzato nel Wealth Management che nascerebbe dall’integrazione di Banca Generali con il Gruppo Mediobanca.

"E' dunque di tutta evidenza - scrive l'istituto - che il cuore degli accordi da stipulare con Assicurazioni Generali rifletta quelli attualmente in vigore che il gruppo Caltagirone, azionista di Assicurazioni Generali, sicuramente conosce avendoli approvati il Cda di Banca Generali, ove risiedono i suoi rappresentanti. Inoltre, trattandosi di accordi tra società quotate, gli stessi sono stati comunicati e rappresentati al mercato al momento della stipula avvenuta nell'aprile 2025".

Quanto alla riferita insoddisfazione relativa alla “esigenza di conoscere dettagli sui rischi di esecuzione della medesima Offerta connessi tra l'altro alla compatibilità del proposto scambio di azioni proprie con il quadro normativo di riferimento”, Mediobanca rimanda al punto 13 della relazione illustrativa ai Soci pubblicata lo scorso 6 agosto, "ove sono svolte le argomentazioni per cui tale scambio di azioni proprie sia del tutto compatibile con la disciplina di cui agli articoli 142 del TUF e 144-bis del Regolamento Emittenti che mirano a garantire il rispetto del principio della parità di trattamento tra azionisti nell’ipotesi in cui gli amministratori di una società quotata intendano procedere all’acquisto di azioni proprie. Non sussiste quindi a tal proposito alcun rischio di esecuzione".

Il Consiglio di Amministrazione ritiene infine che l’Offerta su Banca Generali rappresenti una "significativa opportunità" di crescita coerente con gli obiettivi strategici del Gruppo Mediobanca, come prospettati nel piano “One Brand One Culture” 2023-2026. Con sinergie stimate in €300mln e un’equity story unica nel panorama bancario, l’unione con Banca Generali potrà comportare un ulteriore, forte re-rating del titolo. Dalla combinazione nascerebbe un leader europeo nel Wealth Management, con oltre €200mld di Total Financial Assets, oltre il 50% dei ricavi derivanti da attività di Wealth Management e un rendimento atteso dell’8%.

Di fronte alla "forte valenza industriale e finanziaria di questo progetto" ed in presenza dell’offerta MPS, contraddistinta, al contrario, da totale inadeguatezza, sia strategica che finanziaria, il CdA "ha ritenuto non solo doveroso, ma anche particolarmente opportuno che siano gli azionisti ad esprimersi sulle differenti opzioni strategiche" per Mediobanca, conclude la nota.