Ambiente, stretta su reati da rifiuti: Federcontribuenti plaude, ma chiede rigore e trasparenza

Pubblicato il 13/08/2025
Ultima modifica il 13/08/2025 alle ore 14:03
Teleborsa
"Un segnale forte, che va nella direzione giusta". È con queste parole che Federcontribuenti accoglie il decreto legge n. 116/2025, approvato dal Governo lo scorso 8 agosto, che inasprisce in modo significativo le pene per i reati ambientali legati alla gestione illecita dei rifiuti. Per l’associazione, si tratta di un passo atteso da anni nella lotta contro l’abbandono, la combustione e il trasporto abusivo dei rifiuti, fenomeni che da troppo tempo compromettono la salute dei cittadini e deturpano il territorio. Il provvedimento introduce sanzioni più severe e strumenti di contrasto rafforzati. Per chi brucia rifiuti pericolosi o gestisce discariche abusive, la pena potrà arrivare fino a sette anni di reclusione; previste inoltre la sospensione della patente fino a nove mesi se il reato è commesso alla guida, multe fino a 20.000 euro per abbandono o trasporto illecito e la confisca obbligatoria dei mezzi utilizzati. Le imprese saranno chiamate a una responsabilità diretta, con l’obbligo di vigilare sull’operato dei propri dipendenti, mentre gli autori dei reati dovranno sostenere i costi delle bonifiche. Il decreto stanzia, inoltre, 15 milioni di euro per gli interventi nella Terra dei Fuochi.

Per Federcontribuenti, tuttavia, la norma dovrà essere seguita da un’applicazione rigorosa, senza zone d’ombra e senza impunità. "I cittadini onesti - avverte il Presidente - non possono continuare a pagare il prezzo dell’illegalità ambientale". Da qui l’invito a potenziare i controlli, anche con l’ausilio delle nuove tecnologie: dalla videosorveglianza ai dati satellitari, strumenti che possono rendere più immediata l’individuazione dei responsabili. L’associazione chiede inoltre l’istituzione di un tavolo permanente tra Governo, enti locali e realtà civiche, con l’obiettivo di monitorare l’attuazione del decreto e garantire la trasparenza nell’utilizzo delle risorse.

"Chi inquina deve pagare, e chi tutela il territorio deve essere sostenuto - conclude Federcontribuenti -. È tempo di voltare pagina, con giustizia e responsabilità".