"I dati di Giugno 2025, diffusi oggi dall’Istat,
confermano il momento positivo del nostro export che vede un aumento di quasi il 5% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. Il calo della Germania (-1,4%) e degli autoveicoli (-2,9%), che hanno un peso importante, non fermano quindi il Made in Italy che tira sia a livello UE (+4,6%) sia a livello extra UE (+5,2%). Numero che rimane positivo anche al netto del contributo della cantieristica navale". E' il commento del presidente di ICE Agenzia,
Matteo Zoppas, rispetto ai dati sull’export di Giugno 2025 diffusi oggi dall’Istat.
"Si tratta di una fotografia che mette in luce anche segnali e trend su cui porre la dovuta attenzione. La crescita tendenziale del 4,9% di giugno 2025 (vs giugno 2024)
è dovuta ad alcuni comparti specifici che sono ormai strategici da molti mesi: articoli farmaceutici, chimico-medicinali e botanici (+39,0%), mezzi di trasporto, esclusi autoveicoli (+15,9%, grazie al fondamentale apporto della cantieristica navale), prodotti alimentari, bevande e tabacco (+6,0%) e apparecchi elettrici (+3,5%). Tra i mercati più in crescita: Stati Uniti (+10,3%, trainati anche da logiche di approvvigionamento), Svizzera (+18,4%), Francia (+6,7%), Spagna (+12,0%), Belgio (+15,8%) e Regno Unito (+10,1%). La Germania invece cala dell’1,4% e la Cina del 3,8%".
Da segnalare - prosegue -
i risultati del primo semestre 2025, che vede l’export del Made in Italy crescere di oltre il 2% rispetto al primo semestre del 2024 (con un +1,4% solo di extra UE). Infatti, tra le aree che si segnalano in crescita troviamo gli Stati Uniti (+7,8%), l’area OPEC (+9,9%), i paesi del MERCOSUR (+5%) e quelli ASEAN (+1,7%). In questo contesto, l’osservato speciale rimane la Cina che nel periodo di riferimento cala di un -11,7% insieme a Turchia (-18,2%) e, ovviamente, Russia (-17,3%).
Il contesto globale "
rimane tuttora incerto, sia a causa dei conflitti in corso sia per le dinamiche negoziali sui dazi ancora aperte dove permangono molte incertezze sui dettagli applicativi. I prossimi mesi saranno quindi cruciali per capire quanto le filiere riusciranno ad assorbire rispetto all’aumento dei prezzi, rimanendo competitive. Il Governo e tutto il sistema paese è al lavoro per dare alle imprese il supporto necessario per affrontare queste
sfide e anche per sviluppare nuovi strumenti ed iniziative per rafforzare gli scambi commerciali nei mercati maturi e in quelli ad alto potenziale".