Trapani Film Festival: quando il grande spettacolo italiano sceglie la Sicilia come casa

Un festival che mette in dialogo cinema, musica e parola e trasforma Trapani in un laboratorio culturale vivo, attrattivo e sempre più centrale nella mappa del turismo creativo
Pubblicato il 07/08/2025
Ultima modifica il 07/08/2025 alle ore 20:41
Teleborsa
Trapani non è solo mare, vento e storia, anzi in questa estate diventa anche voce, visione, racconto. Succede ad agosto, quando la città si trasforma grazie al Trapani Film Festival, evento che – dal 18 al 24 – porta nella storica cornice di Villa Margherita alcuni dei nomi più amati del nostro spettacolo.

Pif, Raiz, Simona Cavallari, Massimiliano Bruno, Ninni Bruschetta, Giovanni Esposito, Antonio Manetti dei Manetti Bros., e ancora Antonio Di Martino, i Sud Sound System, Matranga & Minafò: artisti che attraversano linguaggi e generi, tra cinema, musica, teatro e comicità. E che scelgono Trapani come punto d’incontro per un nuovo modo di fare festival: partecipato, popolare, vivo. A guidare questa edizione c’è Lele Vannoli, attore, autore e ora direttore artistico, accanto al produttore e fondatore Francesco Torre, ideatore della manifestazione insieme a Michael C. Allen, che hanno saputo dare un taglio originale e profondamente contemporaneo alla manifestazione, aggiungendo anche un concorso dedicato a cortometraggi e documentari di giovani e già affermati registi che si misureranno con una giuria popolare, la quale decreterà il vincitore nella serata finale del 24 agosto.

Vannoli commenta: "Dirigere il Trapani Film Festival oggi significa scommettere su un’idea di cultura che sia contemporanea, partecipata e generativa per il territorio. Il nostro obiettivo è duplice: da un lato portare a Trapani un cinema di qualità che raramente raggiunge questi luoghi – film indipendenti, opere prime, titoli fuori dai circuiti commerciali – e dall’altro valorizzare la Sicilia come piattaforma culturale e produttiva, connessa alle energie più vive della scena nazionale".

Il Trapani Film Festival, infatti, non propone semplici proiezioni, ma esperienze in cui cinema, musica e parola si intrecciano. A fare da filo conduttore è il format live del collettivo De Core Podcast – capitanato da Danilo da Fiumicino e Alessandro Pieravanti – che ogni sera apre le danze con un talk costruito insieme al pubblico dove parlare di futuro, di identità, di trasformazioni e raccontare il cinema, ma anche le serie tv, le periferie, la musica, il vissuto degli attori e degli autori. La rassegna, che animerà le calde sere trapanesi di agosto, è una vera e propria dichiarazione d’amore per la cultura italiana, che trova casa in Sicilia.

E ancora aggiunge il direttore artistico: "Non si tratta soltanto di proiezioni, ma di un’esperienza complessa che intreccia parole, musica, podcast e performance, costruendo ogni sera un racconto collettivo. In questa edizione abbiamo scelto di coinvolgere personalità trasversali come Pif, Massimiliano Bruno, i Manetti Bros, Ninni Bruschetta, Simona Cavallari, Raiz, Antonio Di Martino, proprio per rappresentare la pluralità dei linguaggi e delle sensibilità contemporanee. La scelta di Villa Margherita come sede non è casuale: volevamo che il festival abitasse il cuore della città, in un dialogo reale con la comunità. Le prime tre serate a ingresso gratuito sono un gesto concreto in questa direzione. L’auspicio è che il Trapani Film Festival possa diventare sempre più un attrattore culturale e turistico, generando un impatto positivo anche sul tessuto economico locale e promuovendo nuove forme di imprenditoria culturale. La sfida più grande resta quella di trovare alleanze forti tra istituzioni, imprese e operatori culturali, per costruire un ecosistema che creda nell’investimento sulla cultura come leva di sviluppo".

Tutto questo prende forma sotto le stelle di una delle città più antiche e suggestive del Mediterraneo, oggi più che mai città in fermento. Secondo gli ultimi dati, nel 2024 è stata superata la soglia delle 21,5 milioni di presenze in tutta la Sicilia, con una crescita del +4,2% rispetto al 2023 mentre la provincia ha registrato un aumento dell’11,4% degli arrivi turistici e un +15% delle presenze straniere. Numeri importanti che confermano una tendenza: la Sicilia è sempre più una destinazione desiderata, e Trapani sta diventando un nodo centrale di questo racconto.

In aggiunta a questo trend positivo, va sottolineata anche la forte ripresa del traffico crocieristico (con oltre 25.000 passeggeri attesi nel 2025 e un +113% rispetto all’anno precedente) oltre al ruolo dell’aeroporto di Trapani-Birgi, che ha superato 1,3 milioni di passeggeri nel 2024, aprendo nuove rotte e collegando la città con il resto d’Italia e d’Europa.

Parlare di turismo lento, sostenibile, culturale è oramai inevitabile e Trapani dimostra che è possibile unire bellezza, intelligenza e partecipazione. Il festival non è un evento calato dall’alto, ma un progetto condiviso, che coinvolge istituzioni, università, enti locali, professionisti del settore e, soprattutto, le persone. Diventa così uno degli esempi più virtuosi di come la cultura possa essere motore economico e sociale, ma anche occasione per ritrovare un senso più profondo dell’abitare, del creare, del raccontarsi insieme.

E se Trapani diventa il palcoscenico dove l’eccellenza italiana prende parola, la Sicilia si conferma ancora una volta terra di accoglienza e di visione. Un luogo dove il passato e il presente si incontrano, e dove il futuro – quello vero – si costruisce con l’arte, ogni sera, sotto le stelle.

(Foto: Foto Fabrizio Iozzo )