Progressi nella vertenza
Lear Corporation, azienda americana attiva nella produzione di sistemi per sedili e sistemi elettrici ed elettronici per l'industria automobilistica. In occasione del tavolo di aggiornamento odierno al Mimit, la proprietà ha annunciato di aver ricevuto una manifestazione di interesse,
da parte di un gruppo italo-cinese, per la reindustrializzazione dello stabilimento di Grugliasco (TO).
Durante il confronto - spiega il Mimit - l'azienda ha evidenziato che l
a trattativa è in fase di discussione avanzata e auspica di poter raggiungere un accordo vincolante nei prossimi mesi. "Stiamo lavorando per dare una risposta industriale e occupazionale concreta e duratura al territorio. L'interesse manifestato per rilanciare il sito di Grugliasco è un segnale importante che conferma l’attrattività del nostro sistema produttivo, anche in un momento di difficoltà del settore auto", ha dichiarato il Ministro delle Imprese e del Made in Italy
Adolfo Urso. "Accompagneremo questo percorso di rilancio garantendo la salvaguardia dei posti di lavoro e
favorendo l’insediamento di nuove attività produttive in stretto dialogo con l’azienda, le istituzioni locali e le parti sociali", ha concluso.
All'incontro hanno partecipato i vertici dell'azienda, la Regione Piemonte, gli enti locali, Sviluppo Lavoro Italia (SLI) e i rappresentanti delle organizzazioni sindacali e datoriali.
Il tavolo è stato aggiornato al 9 settembre, con l'obiettivo di analizzare l'evoluzione del negoziato e l’eventuale profilo dei potenziali investitori.
"Chiediamo di aprire una procedura di uscite volontarie con incentivi rilevanti
e di conoscere al più presto il nuovo investitore, nonché di approfondire le condizioni necessarie alla proroga degli ammortizzatori sociali": lo chiedono Fim, Fiom, Uilm nazionali dopo la riunione tenutasi oggi al ministero delle Imprese e del Made in Italy, in cui la Direzione di Lear ha dato un aggiornamento sulla situazione dello stabilimento di Torino, che, evidenziano i sindacati, "continua a patire una perdita di volumi produttivi e che oggi conta 376 lavoratori, giacché 19 hanno trovato ricollocazione esterna grazie alla attività di outplacement".
"È stato annunciato che è in corso una negoziazione con un gruppo italo cinese, che ha manifestato la intenzione di avviare un progetto di reindustrializzazione dello stabilimento torinese capace di assorbire circa 200/250 persone. Il piano di reindustrializzazione potrebbe diventare esecutivo subito dopo la sigla dell'accordo definitivo prevista a ottobre", sottolineano Fim, Fiom, Uilm nazionali.
"Accogliamo con soddisfazione tale novità, ma anche con molta cautela, giacché ancora non è conclusa una intesa vincolante con l'investitore e ancora non consociamo l'identità di quest'ultimo. In attesa di valutare la sua solidità e la credibilità del piano industriale, esprimiamo in ogni caso sin d'ora l'esigenza di offrire tutela a tutti i lavoratori". "Confidiamo di ricevere le necessarie risposte al prossimo incontro ministeriale del 9 settembre"