Magis, stime interne inferiori al consensus su ricavi ed EBITDA per contesto sfidante

Pubblicato il 30/07/2025
Ultima modifica il 30/07/2025 alle ore 20:11
Teleborsa
Magis, società quotata su Euronext Growth Milan e attiva nella progettazione, produzione e commercializzazione di nastri adesivi personalizzati, prodotti per l'imballaggio e sistemi di chiusura per l'incontinenza, ha segnalato che le attuali proiezioni interne risultano parzialmente divergenti rispetto al consensus degli analisti, aggiornato a luglio 2025.

Mantenendo una posizione overperforming rispetto al mercato di riferimento, le attuali stime interne, oggetto di revisione prudenziale, indicano un margine di EBITDA atteso intorno al 14%, con ricavi stimati di circa 80 milioni, in un contesto sfidante come quello dell'anno corrente, a conferma della solidità del modello operativo di Magis. Il consensus rilasciato dagli analisti prevede per FY 2025 un margine EBITDA del 18,7% e ricavi per circa 85,5 milioni.

La società conferma la propria capacità di elevata conversione di cassa, mantenendo un Free Cash Flow ampiamente positivo nell'esercizio corrente, anche tenuto conto dell'attuale positivo andamento del business.

"Il contesto macroeconomico e geopolitico ha generato pressioni inattese sui margini operativi delle imprese manifatturiere europee, in particolare quelle ad alta intensità di materie prime - ha commentato l'AD Mattia Blengini - Seppur il nostro livello di margini si confermi nettamente superiore ai livelli medi di marginalità registrati nel nostro settore, abbiamo scelto di aggiornare tempestivamente il mercato sulle nostre aspettative, ribadendo il nostro impegno alla trasparenza. Riteniamo che la correzione in atto sia determinata da elementi oggettivi e temporanei, in fase di graduale superamento, che non intaccheranno i livelli di competitività sul mercato. Guardiamo con fiducia al biennio 2026–2027, in cui ci attendiamo un progressivo ritorno a livelli di marginalità più elevati".

Magis ha proattivamente avviato una serie di interventi strutturali e mirati per mitigare gli impatti congiunturali e rafforzare la competitività, in particolare attraverso: rinegoziazione dei contratti di fornitura a medio termine, per ridurre l'esposizione ai costi spot e al rischio cambio; ottimizzazione della struttura dei costi fissi, anche tramite investimenti selettivi in automazione; efficientamento della supply chain e delle leve operative, per contenere le pressioni esterne e recuperare margini.

(Foto: © Veerasak Piyawatanakul)