Petrolio in rimonta con accordo USA-UE. Focus su riunione Opec+

Pubblicato il 28/07/2025
Ultima modifica il 28/07/2025 alle ore 08:54
Teleborsa
Il petrolio recupera dai minimi di tre settimane, sulla scorta dell'accordo commerciale siglato fra Stati Uniti ed Unione Europea, che chiude la serie di accordi bilaterali siglati da Trump cn i maggiori partner (Messico, Canada, Regno Unito, Cina, Giappone e UE). Una boccata d'ossigeno per il mercato petrolifero, che sta già scontando il progressivo aumento dell'offerta da parte dell'Opec+ ed il rallentamento della domanda indotto dal rallentamento dell'economia mondiale.

Il petrolio sopra i minimi di 3 settimane

Il prezzo del petrolio, che aveva toccato venerdì scorso i minimi da tre settimane a questa parte, inizia la settimana in recupero. Il contratto di settembre sul WTI statunitense registra un incremento dello 0,81% a 65,68 dollari al barile, mentre il Brent in consegna a ottobre registra un aumento dello 0,72% a 68,13 dollari/barile.

L'accordo USA-UE

Ad innescare gli acquisti ha contribuito appunto l'accordo commerciale siglato fra Stati Uniti ed Unione Europea, che evita l'aumento dei dazi al 30% che sarebbe scattato il 1° agosto ed include un accordo per l'acquisto di energia dagli USA.

Nell'ambito dell'accordo, infatti, l'UE ha accettato di acquistare energia dagli Stati Uniti per un valore di 750 miliardi di dollari in tre anni, che consente anche all'UE di centrare il target prefissato di allontanamento dal gas russo entro la fine del 2027. Un percorso già pianificato da Bruxelles - spiegano gli esperti di ING in una nota - che fa conto proprio sull'aumento dell'interscambio con il partner statunitense per affrancarsi dalla dipendenza dal gas di Mosca.

Senza contare che l'allentamento delle tensioni commerciali stimola l'attività economica e il commercio mondiale, alimentando la domanda di petrolio grazie all'aumento della movimentazione delle merci e dei trasporti.

Resta da vedere come si muoverà l'Opec+

La scorsa settimana, il petrolio era stato penalizzato anche dai rumors che parlavano di un aumento dell'offerta da parte del Venezuela, conseguente all'allentamento delle sanzioni statunitensi.

Ma in generale la strategia dell'Opec+ prevede che l'offerta di petrolio vada progresisvamente aumentando per il resto dell'anno. Il prossimo aumento scatterà ad agosto. Il cartello, nella sua forma allargata che include anche la Russia ed altri membri esteri, si riunirà di nuovo il prossimo 3 agosto, per decidere il da farsi a partire dal mese di settembre.

Si prevede che l'Opec+, entro la fine di settembre, completi il ripianamento di 2,2 milioni di barili di tagli volontari precedentemente implementati, che significherebbe aumentare ancora la produzione di 280mila barili a partire da settembre, salvo la possibilità di tagli più aggressivi. "Il gruppo potrebbe sentirsi incoraggiato a procedere con un altro consistente aumento dell'offerta per settembre - spiega ING - dato che i prezzi stanno reggendo relativamente bene nonostante gli aumenti dell'offerta già annunciati negli ultimi mesi.

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