"Il
Piano Mattei è un'iniziativa strategica del Governo Italiano volta a rafforzare la collaborazione e il partenariato con i paesi dell'Africa, promuovendo uno sviluppo sostenibile e paritario in sei settori: formazione, agricoltura, sanità, energia, acqua ed infrastrutture. Nell'ambito di tale piano e della storica
collaborazione tra l'Italia e il Fondo Internazionale per lo Sviluppo Agricolo (IFAD) si registra un'accelerazione con due iniziative emblematiche in Senegal e Costa d'Avorio. Progetti che rappresentano un modello concreto di cooperazione multilaterale per la sicurezza e la sovranità alimentare, la resilienza climatica e lo sviluppo rurale sostenibile". È quanto fa sapere l'IFAD in una nota.
I
progetti in Senegal e Costa d'Avorio sono stati inizialmente presentati nell'ambito del
Rome Process, un percorso avviato dalla
presidente del Consiglio Giorgia Meloni in occasione del secondo Vertice dei Sistemi Alimentari tenutosi a Roma nel 2023. Successivamente essi sono stati integrati nel Piano Mattei come esempi concreti di cooperazione multilaterale per la transizione ecologica e la sovranità alimentare.
In Senegal al lavoro per la sovranità alimentareIl Comitato Tecnico del Piano Mattei – si legge nella nota – ha recentemente approvato un prestito agevolato da 90 milioni di dollari per il progetto Support to Food Sovereignty Project in Senegal (SFSP), un'iniziativa strategica nazionale lanciata in risposta alle crisi globali (COVID-19, guerra in Ucraina, cambiamenti climatici) che hanno evidenziato la vulnerabilità del sistema alimentare senegalese. Cofinanziato da IFAD, Fondo OPEC per lo sviluppo internazionale (OFID), Banca Europea per gli Investimenti (BEI) partner locali, il progetto si propone di raggiungere 1 milione di persone nelle 12 regioni rurali del Paese (escluse Thies e Dakar). Il piano adotta un approccio modulare replicabile in altri territori.
Le componenti di sviluppo del programma sono tre: promozione di colture strategiche di cereali, ortaggi, ruminanti, pollame e diversificazione agricola sostenibile. Previsto l'aumento del 30 per cento di resa delle colture principali attraverso: supporto alla ricerca applicata e fornitura di assistenza tecnica, sostegno ai sistemi di produzioni e di semi certificati adattati al cambiamento climatico, introduzione di pratiche agricole sostenibili e resilienti al clima (agroecologia, integrazione di agricoltura e allevamento, gestione delle risorse naturali e ottimizzazione dell'uso dell'acqua).
Sviluppo infrastrutturale: costruzione e riabilitazione di 300 chilometri di strade per migliorare l'accesso a 36 mercati locali modernizzati e sviluppo di sistemi irrigui; e di sistemi irrigui sostenibili in 24mila ettari di terra.
Inclusione economica: miglioramento dell'accesso ai mercati e al credito per i piccoli produttori e finanziamento di 2.000 iniziative imprenditoriali tra cui la sperimentazione di nove aziende agricole irrigue destinate a giovani.
Beneficiari: il programma coinvolgerà direttamente circa 220mila famiglie (880mila persone), con una particolare attenzione a donne (50 per cento), giovani (50 per cento) e persone con disabilità (5 per cento), rendendoli resilienti agli shock esterni, migliorando il livello nutrizionale del 50 per cento delle famiglie coinvolte ed aumentando del 30 per cento il reddito di almeno l'80 per cento dei produttori coinvolti.
Innovazione: tra gli elementi innovativi del programma figurano la digitalizzazione per l'assistenza tecnica, accesso alle informazioni di mercato e per lo sviluppo e accesso ad informazioni meteorologiche; e l'introduzione di accordi di partenariato basati sui risultati per contratti di fornitura di servizi. L'analisi economica conferma la
sostenibilità del programma: tasso interno di rendimento del 19,4 per cento e valore attuale netto di 163,7 milioni USD in 20 anni.
In Costa d'Avorio per l'agricoltura adattivaÈ in fase avanzata – fa sapere l'IFAD – l'approvazione definitiva di un secondo prestito agevolato da parte italiana di 100 milioni di dollari per il progetto Agro-Industrial Pole Project in the North-East (2PAI Nord-Est). Il progetto mira ad aumentare la sicurezza alimentare e nutrizionale di 35.250 famiglie rurali (circa 220mila beneficiari) nel distretto di Zanzan in Costa d'Avorio, rafforzare la resilienza climatica e la competitività di filiere agro-alimentari con alto potenziale economico nell'area di intervento con focus particolare su riso, frutta secca, piccoli allevamenti, agroforestazione, fertilizzanti organici. In particolare: riso per ridurre le importazioni (grazie al cofinanziamento Italiano l'area per la risicoltura aumenterà da 2mila a 5mila ettari). Prodotti orticoli per rafforzare la produzione locale e ridurre la malnutrizione (400 ettari con il contributo italiano, 200 ettari senza il contributo italiano). Mais e soia per migliorare le catene di produzione dei mangimi. Igname (un tubero originario di zone tropicali e subtropicali, molto simile alla patata, usato come alimento) per diversificare la nutrizione e la dieta. Piccola zootecnia (pollo, pecore, capre), miele, anacardi e karité.
Le due componenti chiave del progetto includono: promozione sistemi di produzione agricola resilienti e sostenibili, promozione di infrastrutture idriche resilienti, formazione agli agricoltori per pratiche di raccolta e conservazione dell'acqua, tecniche di conservazione post-raccolto, fornitura di servizi di informazione metereologica agro-climatica, tecniche di agroforestazione, trasformazione dei rifiuti e fornitura di fertilizzanti organici. Grazie al cofinanziamento italiano, l'area destinata alla coltivazione del riso aumenterà da 2mila a 5mila ettari.
Accesso ai mercati finanziari per il potenziamento delle filiere agro-alimentari: promozione di infrastrutture di trasformazione e marketing e rafforzamento delle capacità per l'accesso ai mercati finanziari. IFAD è in contatto con Coldiretti-World Market Farmers Coalition per promuovere – adattandolo alle esigenze del paese – il modello italiano di agricoltura multifunzionale in collaborazione con le associazioni contadine locali e nazionali. Il progetto prevede l'utilizzo di energie rinnovabili e di elementi di innovazione come l'uso di tecnologie EO (Earth Observation, insieme di tecniche e sistemi che permettono di raccogliere e analizzare dati sul nostro pianeta, sia attraverso il telerilevamento che attraverso misure "in situ") e la gestione integrata delle risorse idriche.
Beneficiari: oltre al miglioramento della nutrizione di 220mila persone, il progetto formerà 30mila piccoli produttori, produttori in tecniche agricole resilienti; offrirà finanziamenti e supporto tecnico a 180 micro, piccole e medie imprese in diversi settori (riso, igname, soia, mangimi, prodotti delle api, ecc.); costituirà 40 aggregazioni di piccoli produttori rurali per l'accesso a input produttivi e finanziamenti.
Partnership strategica: collaborazione con Coldiretti per lo sviluppo di mercati contadini e la valorizzazione dei prodotti locali.
Un modello replicabile Il modello di cofinanziamento multilaterale e partenariato pubblico-privato promosso da IFAD e Italia in Senegal e Costa d'Avorio può essere replicato in altri paesi prioritari per il Piano Mattei. Per esempio, in Etiopia, dove IFAD e RES4Africa collaborano con il ministero dell'Agricoltura etiope per l'accesso energia rinnovabile pulita ed affidabile destinata a irrigazione agricola e trasformazione alimentare. Questa iniziativa si inserisce in una strategia più ampia di IFAD e dell'Italia per: promuovere l'accesso all'energia nelle aree rurali; sostenere la resilienza climatica; migliorare la produttività agricola e la sicurezza alimentare.