Nel periodo 2014-2024, in base ai dati forniti dall'Agenzia Europea per l'Ambiente, il
mercato dei green bond nell'Unione europea ha registrato una
forte crescita e le emissioni green (corporate e governative) hanno raggiunto alla fine del 2024 il 6,9% sul totale del debito circolante. Lo si legge in report di
Intesa Sanpaolo firmato da Federica Migliardi, Fixed Income Strategist.
Nel corso del
2025,
alcuni fattori potrebbero rallentare il ritmo di crescita registrato negli anni precedenti: il livello di elevata incertezza (gli ultimi quattro mesi sono stati caratterizzati da un elevato livello di incertezza, per il rischio di un'escalation nella guerra commerciale); le nuove priorità di spesa per i paesi UE (con le previsioni di un innalzamento della spesa per la difesa, le esigenze di spesa derivanti dalla transizione climatica rischiano di passare temporaneamente in secondo piano); la nuova amministrazione Trump (che ha reso operativi alcuni provvedimenti che frenano la transizione climatica con inevitabili impatti anche a livello globale).
Viene fatto notare che attualmente il
debito governativo circolante nell'Eurozona risulta pari a 317 miliardi di euro circa, 50 miliardi in più rispetto a luglio 2024. Se consideriamo anche i green bond dell'Unione Europea il totale di green bond sale a 392 miliardi di euro.
Le
emissioni governative dell'Eurozona nei primi sei mesi del 2025 hanno registrato un calo rispetto agli anni precedenti attestandosi a 42 miliardi, 8 miliardi in meno rispetto al 2024 ed al 2023, sui livelli osservati nel primo semestre del 2022.
In prospettiva, Intesa si attende che l'offerta di green bond nella
seconda parte dell'anno si attesti a 22 miliardi di euro (compresi i green bond dell'Unione europea), portando l'offerta complessiva per il 2025 a 70 miliardi, in linea con il livello del 2024.