Liberi professionisti, le vacanze sono un miraggio: otto su dieci non staccano mai

Pubblicato il 23/07/2025
Ultima modifica il 23/07/2025 alle ore 12:05
Teleborsa
Poco riposo e non pienamente rigenerante, programmazione complessa e spesso data per scontata la reperibilità: sono le ferie dei lavoratori in Partita Iva, figure il cui successo professionale dipende esclusivamente dalla produttività e il cui tempo libero viene poco valorizzato dai clienti e, più in generale, dall’intero sistema lavoro. Le ferie sono ritenute importanti, se non fondamentali, dal 77% dei liberi professionisti, il 42% riesce a programmarle in anticipo, mentre il restante 58% si muove con poco preavviso e prevalentemente per brevi periodi. Il 65% preferisce restare in Italia, il mare è la meta preferita per rigenerarsi e la casa vacanza la soluzione abitativa più utilizzata. Poco più della metà, il 53%, dichiara tuttavia di non riposare abbastanza giorni per rendere al meglio delle possibilità durante l’anno.

E' la fotografia delle vacanze in Partita Iva scattata dalla tech company Fiscozen, che ha intervistato oltre 1200 liberi professionisti per inquadrare lo spazio e il valore dati al riposo nella vita di chi ha scelto di non lavorare come dipendente. In controtendenza rispetto all’immaginario, che vede il libero professionista in ferie per lunghi periodi e più volte nel corso dell’anno, dall’indagine emergere che il 34% fa meno di 15 giorni di vacanze su dodici mesi, il 49% tra i 15 e i 30 giorni e solo il 17% supera i 30 giorni. Pochi giorni e poco ristoratori: quando in vacanza, solamente il 19% riesce a staccare completamente dal lavoro, il restante 81% controlla quotidianamente email e telefono, mantenendo una certa reperibilità, oppure continua a lavorare, anche se a regime ridotto. Un lavoratore in Partita iva su quattro, inoltre, ha l’abitudine di non comunicare il periodo di vacanza, nonostante questa venga rispettata dai clienti nel 55% dei casi, anticipando o posticipando consegne e richieste. La quasi metà restante, anche se informata dell’assenza, contatta comunque i professionisti facendo leva sul fatto che si tratti di richieste urgenti, veloci o comunque di condizioni eccezionali.

“Quando hai una tua attività è difficile non pensarci, anche in vacanza. È parte di te e della tua identità. Non mi sorprende che l’86% dei lavoratori in Partita Iva non include nei preventivi una cifra destinata a coprire i giorni di pausa, come invece avviene per i lavoratori dipendenti. Ma prima o poi tutti i liberi professionisti si trovano a fare i conti con le conseguenze, economiche e mentali, di non aver organizzato il proprio tempo in modo sostenibile. Alla fine è una questione di stile di vita: puoi scegliere quello che preferisci, ma non puoi ignorare l’impatto che ha sul tuo lavoro” — Enrico Mattiazzi, CEO e co-founder di Fiscozen.