Si è svolta a Roma l’11° edizione del
Myllennium Award, il primo premio multidisciplinare italiano dedicato agli
under 30, promosso dal Gruppo Barletta e dalla Fondazione omonima, con il sostegno della Regione Lazio, del Ministero dell’Istruzione e del Merito (MIM), del Ministero dell’Università e della Ricerca (MUR), del Ministero della Cultura (MIC) e dal Ministro per lo Sport ed i Giovani.
Nato per valorizzare merito, talento e visione delle nuove generazioni, il premio è cresciuto negli anni fino a diventare un punto di riferimento a livello nazionale. In undici edizioni, ha ricevuto oltre 5.500 candidature, premiato più di 350 progetti e assegnato oltre 1.800.000 euro in borse di studio, esperienze formative e premi economici.
Quest’anno sono 23 i giovani under 30 premiati in dieci sezioni:
MyBook (editoria):
Valerio Castellotti, Aurora Iori, Lorenzo Colombo, Ludovica Monte con il saggio sul tema “Crisi e ascesa degli estremismi”.
Premio Speciale Graphic Novel:
Emanuele Michieletto, Luca Guidotti, Chiara Alessi e Giuseppe Alba con i lavori sul tema ‘Metamorfosi 2025: Chi è il mostro? Deformare sé stessi per conformarsi al mondo esterno. Chi sarebbe oggi Gregor Samsa?’
MyStartUp (imprenditoria tecnologica):
Lorenzo Rea con l’app “ResilientX security”
MySocialImpact (innovazione sociale):
Filippo Toni con “ROSSO” e Vittorio Gianotti con “TERESO”
MyJob (formazione post-laurea): M
atteo Sinigaglia, Caterina Piccinno, Maria Luisa Grometto, Elisa PietroforteMySport | StartUp:
Stefano Patron con “LEVERAGE”
MySport | Job:
Martina SantandreaMyMusic:
Gabrielle Sarmiento con “Manila” e Paolo Ehrenheim (musica classica)
MyFrame (cinema):
Ester Tessuti con “2080” e Ivan Diego Chianese con “UROBORO”
MyCity (rigenerazione urbana): sezione rappresentata tra le dieci premiate
MyBricks (arti e maestranze):
Moussa DiawaraPremio Eccellenza Myllennium 2025:
Giorgio MinisiniNel corso della cerimonia è stato presentato lo studio IPSOS
“Giovani tra radici e nuovi orizzonti”, realizzato su un campione di 800 giovani italiani tra i 18 e i 30 anni. La ricerca esplora il rapporto delle nuove generazioni con il futuro, tra opportunità da cogliere in Italia e il desiderio – spesso necessario – di guardare all’estero.
Il dato più emblematico:
sei giovani su dieci (61%) si dichiarano pronti a trasferirsi all’estero per costruire il proprio futuro, per motivi di formazione o lavoro. Il 77% indica come destinazioni preferite Germania, Regno Unito, Spagna e Svizzera, mentre uno su cinque guarda agli Stati Uniti. Chi parte lo fa con l’obiettivo di trovare migliori condizioni occupazionali, anche se il ritorno in Italia è tutt’altro che scontato: dal 2011 al 2023 solo il 31% dei giovani espatriati è rientrato.
Lo studio delinea anche l’identikit del giovane tipo che sogna un’esperienza all’estero: ha tra i 21 e i 24 anni, una laurea, proviene dal Nord-Ovest o dal Sud Italia e appartiene, nella percezione dei coetanei, a una classe sociale medio-bassa. La conoscenza della lingua inglese è vista come un requisito essenziale (72%).
COSA CHIEDONO I GIOVANI - Il 41% degli intervistati auspica che lo Stato italiano incentivi le esperienze all’estero, vedendole come occasioni di crescita; il 42%, al contrario, teme una perdita di capitale umano e vorrebbe che venissero frenate. Più fiducia invece viene riposta nelle università (60%), scuole (56%) e istituzioni europee (63%) come promotrici di una mobilità internazionale utile e strutturata.
Il
Myllennium Award, attraverso il sostegno a progetti concreti e la creazione di una rete di supporto attiva, si conferma non solo come un premio, ma come un osservatorio privilegiato sulla generazione under 30, capace di ascoltarne le istanze, intercettarne i talenti e costruire insieme percorsi di crescita possibili.
“In un momento complesso come quello che stiamo vivendo, il Myllennium Award continua a dare spazio alla voce e al talento dei giovani, offrendo strumenti concreti di crescita e percorsi formativi per entrare nel mondo del lavoro. Un impegno costante che da undici anni si pone come osservatorio permanente sulle nuove generazioni. In una società in continuo cambiamento, è fondamentale che privati e istituzioni collaborino per creare opportunità reali e rendere l’Italia un Paese in cui i giovani scelgano di costruire il proprio futuro. Lo conferma anche la ricerca presentata oggi con Ipsos: i giovani vogliono restare, sono legati al proprio territorio, ma faticano a trovare occasioni di formazione e lavoro. È proprio su questo bisogno che il Myllennium Award interviene, mettendo ogni anno in collegamento ragazze e ragazzi con imprese e professionisti, offrendo così un primo passo concreto per trovare ognuno la propria strada,” ha dichiarato
Paolo Barletta, Presidente Myllennium Award.