Alto di gamma: industria europea vale 986 miliardi di euro (5% del PIL Ue)

Presentato al Parlamento Europeo da ECCIA lo studio sull'impatto dell'industria europea del lusso
Pubblicato il 03/07/2025
Ultima modifica il 03/07/2025 alle ore 16:05
Teleborsa
Il settore europeo dell'alto di gamma e del lusso rappresenta il 5% del PIL europeo. Il settore continua a trainare la crescita economica, preservare il patrimonio culturale e promuovere l'eccellenza ben oltre i confini del continente. È quanto emerge dai dati più recenti diffusi dall'Alleanza Europea delle Industrie Culturali e Creative di Alta Gamma (ECCIA), di cui Altagamma è tra i soci fondatori. Il nuovo rapporto, realizzato da ECCIA in collaborazione di Bain & Company e presentato ieri a Bruxelles al parlamento europeo, indica però che l'alto di gamma europeo, che detiene il 70% del mercato globale, si trova a dover affrontare sfide importanti in un mondo sempre più incerto: l'intensificarsi delle tensioni geopolitiche, l'aumento dei dazi e le politiche commerciali protezionistiche – in particolare tra Stati Uniti e Cina, che rappresentano il 35-45% dei ricavi globali del settore – introducono un'elevata instabilità.

Nel dettaglio il giro d'affari generato dai brand europei di alta gamma vale 986 miliardi di euro, il 5% del PIL europeo e l'11,5% sul totale delle esportazioni europee. La quota del mercato mondiale del lusso detenuta dalle imprese europee è pari al 70% e il contributo delle imprese europee dell'alto di gamma al Valore Aggiunto Lordo dell'Ue è di 410 miliardi di euro. Sono 2 milioni gli occupati diretti e indiretti del comparto ed è del 25% la quota generata dal settore di alta gamma sul valore totale del turismo europeo.

"L'alto di gamma europeo è protagonista di un mercato globale che potrebbe raddoppiare il proprio valore entro il 2030 raggiungendo 2.500 miliardi di euro, come rileva lo studio ECCIA presentato a Bruxelles – ha dichiarato Stefania Lazzaroni, CEO di Altagamma –. Il suo impatto è rilevante anche sul piano sociale: 2 milioni di posti di lavoro nel 2024; 160mila nuovi impieghi dal 2019; investimenti fino al 3% del fatturato in sostenibilità e fino al 5% in formazione. Inoltre, il 40% dei turisti di alta gamma sceglie l'Europa anche perché interessato ad acquistare le nostre creazioni manifatturiere. In un anno complesso come questo, siamo lieti di narrare alla Commissione Europea l'impegno e le esigenze di un comparto strategico che rappresenta un patrimonio culturale ed economico da tutelare".

"I beni di lusso europei continuano a dominare i mercati globali, con dati che dimostrano una performance solida negli ultimi cinque anni e una posizione di forza per la crescita futura nel mercato globale del lusso, grazie alla resilienza unica del settore e alla sua capacità di adattarsi e cogliere le opportunità nei mercati emergenti – ha dichiarato Claudia D'Arpizio, senior partner di Bain & Company –. Anche se il settore rappresenta l'11,5% delle esportazioni totali europee, i beni di lusso sono molto più che motori economici. I marchi, attraverso i loro prodotti e le loro esperienze, sono la massima espressione del soft power europeo, che si fonda su creatività, innovazione e maestria artigianale, l'intelligenza artigiana unica dell'Europa".

"È facile pensare che il settore sia immune agli scossoni economici degli ultimi tempi. Sebbene i titoli del lusso rendano 4-6 volte più del mercato generale in Italia o Francia, avvertiamo alcuni segnali preoccupanti – dichiara Michael Ward, presidente di ECCIA –. Misure tariffarie rischiano di compromettere la domanda globale, aumentare i costi e spingere le imprese a rivedere le catene di approvvigionamento, mentre è essenziale salvaguardare la redditività e invocare una maggiore stabilità".

Al fine di sostenere la crescita sostenibile a lungo termine del settore e il suo contributo all'economia e alla reputazione europea, ECCIA ha formulato 5 raccomandazioni politiche per l'Unione europea.

1 - RAFFORZARE LA PROPRIETÀ INTELLETTUALE E COMBATTERE LA CONTRAFFAZIONE

Rafforzare l'applicazione del Digital Services Act (DSA). L'efficace attuazione del DSA dipende dall'impegno della Commissione Europea a far rispettare con rigore le sue disposizioni: Allocare risorse finanziarie e umane adeguate; Condurre una revisione dell'attuazione; Rimuovere attivamente i prodotti contraffatti e chiarire l'attivazione del meccanismo dei segnalatori affidabili.

Introdurre una legislazione specifica anti-contraffazione. Adottare misure vincolanti per colmare le lacune lasciate dal DSA:
Imporre la tracciabilità lungo l'intera catena del valore tramite l'obbligo "Conosci il tuo cliente aziendale" per tutti gli intermediari, non solo per i marketplace online; Richiedere agli intermediari di adottare misure proattive, ragionevoli e proporzionate per prevenire i prodotti contraffatti; Garantire che le piattaforme impediscano la ricomparsa di prodotti illegali dopo la loro rimozione.

2 - TUTELARE LA FIDUCIA E L'ESPERIENZA DEL CONSUMATORE

Contrastare le vendite non autorizzate. Rafforzare il quadro normativo dell'UE per consentire ai brand di far valere i propri sistemi di distribuzione selettiva contro i distributori non autorizzati, proteggendo immagine, investimenti e sicurezza dei consumatori.

Sostenere le reti di distribuzione selettiva. Mantenere la possibilità, per le imprese di alta gamma, di selezionare i rivenditori autorizzati in base a criteri qualitativi, al fine di preservare l'artigianalità e l'eccellenza del servizio.

3 - PROMUOVERE LA SOSTENIBILITÀ NEI BENI E SERVIZI DI ALTA GAMMA

Consultazione specifica per il settore. Coinvolgere i rappresentanti del settore nell'elaborazione della normativa secondaria del Green Deal, per affrontare esigenze specifiche legate a ecodesign e requisiti per l'economia circolare.

Tempi di attuazione realistici. Garantire un minimo di 36 mesi per adeguarsi ai nuovi obblighi, in linea con i cicli produttivi del settore (dal design alla vendita).

Parità concorrenziale. Applicare in modo uniforme gli standard del Green Deal a tutte le aziende che operano nel mercato UE, evitando che le nuove norme compromettano la competitività globale delle imprese europee.

4 - SOSTENERE L'ARTIGIANATO E LO SVILUPPO DELLE COMPETENZE

Affrontare il divario di competenze. Avviare iniziative a livello UE e degli Stati membri per formare una forza lavoro qualificata nell'artigianato, nell'ingegneria e nella produzione tecnica per le industrie di alta gamma.

Istituire il titolo europeo di "Maître d'Art". Riconoscere e promuovere le competenze creative e tecniche fondamentali per preservare l'artigianato di alta qualità.

5 - RAFFORZARE IL COMMERCIO E IL TURISMO

Dare priorità alle soluzioni diplomatiche per le controversie commerciali. I marchi europei dell'alto di gamma affrontano difficoltà legate all'aumento delle tensioni geopolitiche, ai dazi e alle politiche protezionistiche, specialmente negli Stati Uniti e in Cina (che insieme generano il 35-40% dei ricavi). Servono strategie proattive come la diversificazione dei mercati, l'impegno con le economie emergenti e la promozione di accordi commerciali favorevoli per garantire resilienza e mitigare i rischi per la redditività e la competitività globale.

Promuovere accordi di libero scambio (FTA). Sostenere accordi che garantiscano reciprocità di accesso ai mercati, riduzione delle barriere commerciali, contrasto alla contraffazione e al commercio parallelo.

Facilitare i visti. Semplificare le procedure per l'ottenimento dei visti UE e incentivare lo shopping esentasse per i turisti extra-UE, al fine di rafforzare l'attrattività dell'Europa come meta di turismo di alta gamma.

Le misure ritorsive, compresi i dazi e le barriere non tariffarie, – sottolinea il report – minacciano la capacità del settore di mantenere un accesso competitivo ai mercati strategici per l'export. La crescente retorica protezionistica rischia di compromettere ulteriormente un settore che dipende fortemente dai mercati aperti. Inoltre, la produzione non è delocalizzabile, poiché il modello di business e il valore attrattivo del comparto si radicano nel patrimonio culturale e nel know-how europeo.