CRIF-IIA: le imprese attente ai criteri ESG registrano fino al 40% in meno di sinistri

Pubblicato il 02/07/2025
Ultima modifica il 02/07/2025 alle ore 12:32
Teleborsa
Oggi il tema ESG nel settore assicurativo, superando la dimensione dell’adempimento normativo, può trasformarsi in una leva strategica per la creazione di valore. È quanto emerge con chiarezza dalla ricerca "ESG nelle assicurazioni: costo regolamentare o vantaggio competitivo?", realizzata da CRIF in collaborazione con IIA – Italian Insurtech Association e presentata all’Insurtech DAY di Milano. I risultati della ricerca dimostrano che l’integrazione dei criteri Ambientali, Sociali e di Governance (ESG) nei processi di pricing, underwriting e governance porta benefici tangibili: portafogli più resilienti e sinistrosità significativamente inferiori.

La ricerca condotta con un approccio "on-the-job" da CRIF, in collaborazione con IIA, evidenzia come integrare i parametri ESG non solo migliora la trasparenza e l’affidabilità delle imprese, ma consente alle compagnie assicurative di valutare e prevedere con maggiore precisione il rischio tecnico, generando un ritorno economico concreto e misurabile. Utilizzando un set esclusivo di oltre 150 indicatori ESG — tra cui circa 70 KPI ambientali, 45 sociali e 35 di governance — CRIF ha evidenziato una forte correlazione statistica tra le performance di sostenibilità ESG delle imprese e il rapporto sinistri/premi.

Alcuni risultati sono particolarmente significativi: le imprese con basse emissioni di gas serra diretti (GHG Scope 1) mostrano un rapporto sinistri/premi (Loss Ratio Liability Attritional) inferiore del 45% rispetto alla media del portafoglio. Un dato che mette in luce come una gestione ambientale più efficiente si traduce anche in comportamenti aziendali più prudenti e stabili nel tempo. Analogamente, le aziende certificate ISO 14001, standard internazionale che attesta un sistema strutturato di gestione ambientale, registrano un Loss Ratio Property inferiore del 12%. Al contrario, un’alta presenza di lavoratori a tempo determinato, spesso sintomo di instabilità organizzativa, è associata a un aumento del 35% del Loss Ratio nel ramo Liability.

Anche gli aspetti sociali emergono come rilevanti: le imprese con una maggiore presenza femminile nei ruoli apicali mostrano una sinistrosità inferiore del 7%, segnale che la diversità nella governance può avere impatti positivi anche sul piano assicurativo.

Sulla base delle correlazioni statisticamente significative tra indicatori ESG e rischio assicurativo, CRIF ha sviluppato uno "score ESG tecnico", per la sofisticazione della tariffa assicurativa. Tale score si è rivelato estremamente efficace nel distinguere tra imprese più o meno rischiose dal punto di vista assicurativo: le aziende con performance ESG peggiori registrano sinistrosità superiore del 60% rispetto alla media, mentre quelle con migliori performance ESG mostrano un rapporto sinistri/premi inferiore del 40%.

"Le evidenze della ricerca mostrano che la sostenibilità costituisce un reale valore strategico per le compagnie assicurative. Le imprese più attente ai criteri ESG registrano infatti fino al 40% in meno di sinistri. Le assicurazioni che adottano l’ESG come leva di crescita e innovazione possono beneficiare di un vantaggio competitivo rilevante: processi di pricing più evoluti e soluzioni assicurative in linea con le crescenti aspettative ‘green’ e sostenibili del mercato. L'integrazione di queste nuove informazioni nei processi decisionali assicurativi rappresenta quindi una vera e propria opportunità di business, aiutando le compagnie a diventare un punto di riferimento per il percorso di sostenibilità delle imprese", commenta Giuseppe Dosi, Head of Insurance di CRIF.

Lo studio si è basato sul Data Lake ESG di CRIF, una piattaforma che aggrega indicatori ESG dettagliati per tutte le imprese italiane, incluse le PMI, tradizionalmente escluse da queste valutazioni per carenza di dati pubblici. Sono stati analizzati parametri come emissioni di gas serra, produzione di rifiuti, incidenti sul lavoro, trasparenza, gender gap e altri aspetti di sostenibilità, mettendoli in relazione con il rischio assicurativo. È emersa una forte correlazione tra alte performance ESG e minore sinistrosità. Da questa evidenza è stato sviluppato un ESG score sintetico capace di prevedere il rischio assicurativo in modo trasversale, indipendentemente dal tipo di polizza o dalla dimensione dell’impresa. Un indicatore, dunque, che permette di costruire strategie commerciali incentrate sulla sostenibilità senza compromettere l’equilibrio economico delle compagnie.

(Foto: toppercussion | 123RF)