"Credo che questa sia, mi è stato detto, almeno la settima volta che lui ha espresso questo concetto, in altri casi ha quantificato la percentuale che l'offerta vada in porto. Personalmente
non mi suscita grande inquietudine e soprattutto gli presto pochissima attenzione, anche perché comunque si tratta di un'offerta che noi reputiamo del tutto insoddisfacente dal punto di vista finanziario". Lo ha detto
Massimo Tononi, presidente di
Banco BPM, a margine del discorso al mercato del presidente della Consob, sulla possibilità, ventilata dal CEO di
UniCredit Andrea Orcel, di ritirarsi dall'offerta.
"Certo, sono consapevole che può generare
confusione e incertezza negli azionisti, sia in quelli di Banco BPM che in quelli di Unicredit", ha aggiunto.
Sulle filiali da cedere in caso di riuscita della fusione, "prendiamo atto della decisione della Commissione europea, come giusto che sia, certo abbiamo qualche
preoccupazione sulla ricaduta e sui servizi che vengono offerti alla clientela e anche sui livelli occupazionali".
Sulla tutela del risparmio come strategia nazionale, "
abbiamo fatto sempre la nostra parte e a maggior ragione lo faremo in futuro perché siamo azionisti di controllo di
Anima e di conseguenza quella è la strategia che abbiamo intrapreso a suo tempo e che stiamo proseguendo, e mi sembra che su questa strada ci sia grande apprezzamento da parte di tutti".
A una domanda sul
golden power, ha detto: "Su questo non commento, perché è qualcosa che verrà deciso dalle autorità preposte. I tempi non li conosco e a maggior ragione non conosco i contenuti. Mi sembra che sia stato, da parte del Ministero dell'Economia, un tentativo di fare chiarezza, che però rimane nelle carte che di cui io non dispongo ma di cui ho visto qualche straccio sui giornali, e questo
sicuramente apprezzabile".
"I francesi sono da tantissimo tempo un nostro azionista importante", ha detto a proposito di
Credit Agricole. "Abbiamo una collaborazione splendida livello industriale - ha aggiunto - Ma la governance della nostra banca è assolutamente dalle mani del consiglio e il consiglio è del tutto autonomo e indipendente. Non vi sono azionisti che pesano più degli altri su questo profilo".
Oggi siamo sotto passivity rule, nel momento in cui la passivity rule dovesse scomparire perchè UniCredit dovesse decidere di fare un passo indietro,
ovviamente essendo la terza banca del paese ci guarderemo intorno". A una domanda se MPS potrebbe essere un target, ha replicato: "Ci guarderemo intorno e valuteremo, anche Siena tra l'altro è molto impegnata in un'operazione in questo momento, quindi sarebbe prematuro fare commenti".
Sull'inchiesta partita sul collocamento della quota del Tesoro di MPS gestita da Banca Akros, controllata da Banco BPM, ha detto: "C'è un'indagine in corso e non commento, posso soltanto riferirvi quello che sapete, cioè che
Akros ha ribadito l'assoluta correttezza e trasparenza del suo comportamento e il pieno rispetto della normativa".