Wall Street resta al palo. Dalla Fed tassi fermi e stime sull'economia peggiorate

Pubblicato il 19/06/2025
Ultima modifica il 19/06/2025 alle ore 00:10
Teleborsa
Chiusura sulla parità per la Borsa di New York, con il Dow Jones che si attesta a 42.172 punti; sulla stessa linea, resta piatto l'S&P-500, con chiusura su 5.981 punti. Senza direzione il Nasdaq 100 (0%); sulla stessa tendenza, pressoché invariato l'S&P 100 (-0,04%).

Il Federal Open Market Committee della Fed ha votato all'unanimità per mantenere il tasso di riferimento in un intervallo tra il 4,25% e il 4,5%, come ha fatto dall'inizio dell'anno. Ha inoltre pubblicato nuove previsioni economiche - le prime da quando il presidente Donald Trump ha annunciato una serie di dazi ad aprile - che mostrano come quest'anno si preveda una crescita più debole, un'inflazione più elevata e una disoccupazione più elevata.

L'economia statunitense non ha ancora visto appieno l'effetto dei dazi sui prezzi al consumo, ha affermato il presidente della Fed, Jerome Powell, durante la conferenza stampa: "Ci vuole del tempo prima che i dazi si facciano strada lungo la catena di distribuzione fino al consumatore finale. Un buon esempio di ciò sarebbe il fatto che i beni venduti oggi dai rivenditori potrebbero essere stati importati diversi mesi fa, prima dell'imposizione dei dazi. Quindi stiamo iniziando a vederne alcuni effetti e prevediamo che ne vedremo di più nei prossimi mesi".

Parlando della solidità sostenuta del mercato del lavoro, Powell ha sottolineato di non vedere segnali di indebolimento dell'economia statunitense nel breve termine: "L'economia statunitense ha sfidato ogni previsione di indebolimento, soprattutto negli ultimi tre anni, ed è stato notevole vedere ripetutamente che la gente pensava che si sarebbe indebolita. Prima o poi accadrà, ma al momento non ne vediamo segnali".

Sul fronte geopolitico, secondo fonti a conoscenza della situazione citate da Bloomberg, alti funzionari statunitensi si stanno preparando all'eventualità di un attacco all'Iran nei prossimi giorni, segno che Washington sta predisponendo le infrastrutture per entrare direttamente in conflitto con Teheran.

Nella parte bassa della classifica dell'S&P 500, sensibili ribassi si sono manifestati nei comparti energia (-0,68%) e telecomunicazioni (-0,67%).

Tra i protagonisti del Dow Jones, Intel (+3,32%), Goldman Sachs (+1,70%), JP Morgan (+1,65%) e Merck (+1,29%).

Le peggiori performance, invece, si sono registrate su Visa, che ha chiuso a -4,88%. Spicca la prestazione negativa di Dow, che scende del 3,19%. Giornata fiacca per Boeing, che segna un calo dell'1,29%. Piccola perdita per Johnson & Johnson, che scambia con un -1,08%.

Sul podio dei titoli del Nasdaq, Marvell Technology (+7,09%), Datadog (+4,17%), Intel (+3,32%) e Tesla Motors (+1,78%).

Le peggiori performance, invece, si sono registrate su Paypal, che ha chiuso a -2,97%. Lululemon Athletica scende del 2,78%. Calo deciso per Diamondback Energy, che segna un -2,71%. Sotto pressione KLA-Tencor, con un forte ribasso del 2,45%.

Tra le grandezze macroeconomiche più importanti dei mercati statunitensi:

Venerdì 20/06/2025
14:30 USA: PhillyFed (atteso -1,2 punti; preced. -4 punti)
16:00 USA: Leading indicator, mensile (atteso -0,1%; preced. -1%)

Lunedì 23/06/2025
15:45 USA: PMI servizi (preced. 53,7 punti)
15:45 USA: PMI manifatturiero (preced. 52 punti)
15:45 USA: PMI composito (preced. 53 punti)
16:00 USA: Vendita case esistenti, mensile (preced. -0,5%)
16:00 USA: Vendita case esistenti (preced. 4 Mln unità).