La Commissione europea ha approvato, ai sensi del Regolamento UE sulle concentrazioni (EUMR), il progetto di acquisizione di
Banco BPM (BPM) da parte di
UniCredit. L'approvazione odierna della fusione da parte della Commissione, si legge in una nota, "è subordinata al pieno rispetto degli impegni assunti da UniCredit per rispondere alle preoccupazioni della Commissione relative al livello di concorrenza nel settore bancario italiano".
Parallelamente, la Commissione ha respinto la richiesta dell'autorità garante della concorrenza italiana di rinviare la concentrazione alla sua valutazione.
L'indagine della CommissioneUniCredit e BPM forniscono entrambe servizi di corporate banking a piccole e medie imprese ("PMI") e grandi imprese ("LCC"), nonché servizi bancari al dettaglio, assicurativi e di gestione patrimoniale. UniCredit opera in modo significativo in Italia, Germania e nell'Europa centrale e orientale. BPM opera principalmente in Italia.
L'indagine della Commissione ha rilevato cheA
livello locale, "l'operazione proposta solleverebbe preoccupazioni in termini di concorrenza nei mercati dei depositi e dei prestiti, sia per i consumatori al dettaglio che per i servizi bancari alle PMI. Data la forte sovrapposizione orizzontale tra le attività e le filiali delle società in 181 aree locali, la Commissione temeva che le società potessero aver acquisito un eccessivo potere di mercato, con il potenziale conseguente aumento dei prezzi e una riduzione della concorrenza in tali aree".
A livello regionale, invece, "l'operazione proposta non solleverebbe preoccupazioni in termini di concorrenza per i servizi bancari delle LCC, poiché diversi altri concorrenti consolidati rimarrebbero attivi sul mercato anche dopo l'operazione".
Inoltre, l'operazione non solleva preoccupazioni in merito a possibili rischi di coordinamento nel mercato bancario italiano, a causa della natura frammentata e competitiva del mercato; della scarsa trasparenza dei prezzi al consumo; e dello scarso monitoraggio da parte dei concorrenti del loro rispettivo comportamento sul mercato, sia a livello regionale che provinciale.
Le misure correttive propostePer rispondere alle preoccupazioni della Commissione in materia di concorrenza,
UniCredit si impegna a cedere 209 filiali fisiche situate in aree locali problematiche con sovrapposizioni in tutta Italia.
Questi impegni "affrontano pienamente le preoccupazioni in materia di concorrenza individuate dalla Commissione, eliminando la sovrapposizione orizzontale tra le attività delle società in tali aree e garantendo il mantenimento della concorrenza".
A seguito del riscontro positivo ricevuto durante il test di mercato, la Commissione ha concluso che "l'operazione, come modificata dagli impegni, non solleverà più preoccupazioni in materia di concorrenza nei mercati dei depositi e dei prestiti, sia per i consumatori al dettaglio che per il settore bancario delle PMI. Questo perché, a seguito della cessione, le quote di mercato combinate dell'entità risultante dalla fusione nelle aree locali interessate saranno moderate".
L'approvazione, si legge nella nota di Bruxelles, "resta condizionata al rispetto integrale degli impegni, sotto controllo di un fiduciario indipendente supervisionato dalla Commissione".
Rigetto della richiesta di rinvioParallelamente, la Commissione ha respinto la richiesta dell'autorità garante della concorrenza italiana di rinviarle la concentrazione per la valutazione ai sensi della normativa italiana sulla concorrenza.
L'articolo 9, paragrafo 3, del Regolamento UE sulle concentrazioni consente alla Commissione di rinviare in tutto o in parte la valutazione di un caso a uno Stato membro, a condizione che gli effetti sulla concorrenza siano limitati ai mercati all'interno di tale Stato membro. Nel decidere se accettare o respingere tale richiesta di rinvio, la Commissione tiene conto, tra l'altro, di quale autorità sia nella posizione migliore per trattare il caso.
La Commissione ha concluso che non sussistono motivi validi che giustifichino il rinvio dell'operazione all'Italia in applicazione dell'articolo 9, paragrafo 3, del Regolamento (UE) n. 2018/689. La Commissione "ha un interesse particolare a garantire il mantenimento della concorrenza in settori quali quello bancario e assicurativo", che rivestono un'importanza cruciale per lo sviluppo economico dell'Unione dei mercati dei capitali e dell'Unione del risparmio e degli investimenti. Inoltre, la Commissione è nella posizione ideale per trattare l'operazione, avendo maturato una "significativa competenza nell'analisi dei mercati bancari". La Commissione ha pertanto respinto la richiesta.