Il governo difende il golden power su
Unicredit-
BPM invocando la sicurezza del risparmio. In una lettera di chiarimenti all'Unione europea il
Ministero dell'Economia e delle Finanze spiega che il perno che legittima l'intervento dell'esecutivo italiano è la
tutela della sicurezza pubblica, che è di competenza nazionale e che non ha alcun interferenza con la disciplina sovranazionale prevista dal regolamento concentrazioni.
Il governo ha di fatto approvato l'operazione, ma con prescrizioni. La lettera del MEF all'UE, infatti, contiene risposte precise sui diversi aspetti: dall'italianità dei due soggetti coinvolti, al contesto russo che "impone", pur senza danneggiare i pagamenti delle aziende italiane, di uscire con asset finanziari dal Paese in guerra con l'Ucraina.
Nella risposta il MEF spiega che ritiene
"legittime" e "fattibili" le prescrizioni introdotte all'operazione di Unicredit su Banco BPM. E lo fa evidenziando proprio il ricorso al requisito della "sicurezza nazionale" che attiene ad ogni singolo Paese. L’offerta pubblica di scambio di Unicredit su BPM sfocerebbe nell’unione di masse di risparmi e depositi per centinaia di miliardi che tirano in ballo il nodo della sicurezza economica dei risparmiatori italiani che vanno tutelati.
Intanto, il
CEO di Unicredit, Andrea Orcel ha fatto sapere che senza la “definizione” delle richieste legate al golden power “non procederemo". Alla fine c’è un certo periodo di tempo dopo il quale dovremo chiudere la vicenda. E se non sarà chiarito il golden power "chiuderemo la questione".
Orcel tiene il punto. Senza la chiarezza richiesta sul golden power l'OPS su Banco BPM non andrà avanti. "Abbiamo fatto tutto il possibile per dialogare" e "quando ho parlato di 20% di probabilità", su Banco BPM "è un modo per dire che, a questo punto, le probabilità sono significativamente inferiori al 50%", incalza ancora Orcel.
Per il Tesoro le condizioni poste, sono "legittime" e soprattutto "fattibili". A partire dall'uscita dalla Russia, ma la banca non è dello stesso avviso. "Mi debbono spiegare esattamente che cosa vogliono sulla Russia perché non possiamo interrompere i pagamenti perché ci sono imprese in Germania, Italia e Francia che stanno ancora operando là e per loro ci dobbiamo essere", rilancia Orcel.