FOMC pronto a conferma tassi al 4,25%-4,50% per quarta riunione

Pubblicato il 18/06/2025
Ultima modifica il 18/06/2025 alle ore 10:44
Teleborsa
Il rallentamento dell'inflazione USA non cambierà l'atteggiamento prudente della Fed, che sino a tutta l'estate non dovrebbe sorprendere con eventuali ritocchi dei tassi d'interesse, mantenendo un atteggiamento cauto ed attendista. Il range di oscillazione dei tassi sui Fed Funds dovrebbe dunque essere confermato al 4,25%-4,50% per la quarta riunione consecutiva quest'anno, mentre non sono attesi tagli fino a settembre e, per il resto dell'anno, le aspettative puntano ancora su due interventi.

In attesa che il FOMC fra qualche ora annunci le decisioni di politica monetaria, sono queste le attese prevalenti degli analisti, che escludono tagli dei tassi prima di settembre, a dispetto del continuo pressing di Trump su Powell.

Politica monetaria "ben calibrata"

"Dall’ultima riunione della Fed, l’inflazione ha mostrato segnali di rallentamento, la crescita è stata modesta e le tensioni commerciali si sono affievolite", sottolinea Xiao Cui, Senior Economist di Pictet Wealth Management, anticipando che "il presidente Powell probabilmente ribadirà che la politica monetaria è ben calibrata e sottolineerà l’importanza di mantenere ancorate le aspettative d’inflazione".

Su questa base Pictet, attende che il dot plot aggiornato rifletta un orientamento più restrittivo, con la proiezione del tasso mediano per il 2025 al 4,125%, che implicherebbe un solo taglio rispetto ai due tagli previsti nelle proiezioni di marzo. Per il 2026, si prevede che il grafico a punti mostri tre tagli dei tassi, mantenendo la stessa proiezione del 3,375% indicata in precedenza.

Approccio prudente in vista possibile risalita inflazione

"Data l’incertezza che i mercati stanno affrontando, è difficile prevedere se le loro previsioni cambieranno in modo significativo", evidenzia Harvey Bradley, Co-head of Global Rates di Insight Investment, riferendosi ai membri del FOMC, che "potrebbero ora tenere conto di un tasso effettivo di dazi più elevato rispetto al passato e, con i primi segnali di inflazione legata ai dazi che iniziano a emergere, alcuni potrebbero optare per un approccio più prudente — soprattutto considerando che le tensioni in Medio Oriente potrebbero peggiorare ulteriormente il quadro inflazionistico. Non si può escludere che le previsioni vengano riviste per riflettere un solo taglio dei tassi quest’anno".

Retorica dazi si è attenuata ma dollaro è debole

"Dalla precedente riunione della Fed, all'inizio di maggio, l'amministrazione Trump ha attenuato la propria retorica sui dazi", sottolinea Michael Krautzberger, CIO Public Markets di Allianz Global Investors, spiegando che "i mercati azionari e del credito hanno reagito recuperando completamente le perdite iniziali subite dopo il 'giorno della liberazione', e le condizioni finanziarie si sono allentate, riflettendo la percezione del mercato secondo cui la politica tariffaria sarà sufficientemente attenuata da non compromettere in modo significativo i fondamentali aziendali".

Su questa base l'analista ritiene "probabile che la Fed mantenga un atteggiamento di attesa e osservazione, continuando a valutare l’impatto dei dazi sull’attività economica". "Riteniamo che l’attuale contesto macroeconomico e di politica monetaria - afferma - favorisca un irripidimento della curva dei rendimenti statunitense. Nei mercati valutari, pensiamo che il dollaro USA stia affrontando venti contrari di natura strutturale, cosa che favorisce la nostra posizione corta sul dollaro nei portafogli".

Approccio data-dependent e autonomia da politica

Per Filippo Diodovich, Senior Market Strategist di IG Italia, "l'assenza di un’accelerazione inflazionistica legata ai dazi suggerisce che l’impatto delle politiche commerciali potrebbe essere meno marcato del previsto, anche se la Fed continuerà a monitorare attentamente eventuali pressioni future sui prezzi".

Di qui la probabilità che la Fed "confermi l’attuale livello dei tassi, ribadendo il proprio approccio "data-dependent". Questo consente una maggiore flessibilità nel rispondere ai cambiamenti del contesto economico, evitando impegni rigidi che potrebbero rivelarsi inappropriati. Powell dovrebbe inoltre rimarcare l’importanza di un atteggiamento cauto e dell’indipendenza da pressioni politiche che spingono per tagli prematuri".