Ad
aprile 2025 il
debito delle amministrazioni pubbliche è aumentato di 30,1 miliardi di euro rispetto al mese precedente, risultando pari a 3.063,5 miliardi di euro. È quanto emerge dal consueto report della Banca d'Italia.
L'incremento riflette il
fabbisogno delle amministrazioni pubbliche (21,5 miliardi), la crescita delle disponibilità liquide del Tesoro (7,2 miliardi, a 69,4) nonché l'effetto degli scarti e dei premi all'emissione e al rimborso, della rivalutazione dei titoli indicizzati all'inflazione e della variazione dei tassi di cambio (1,4 miliardi).
Con riferimento alla ripartizione per sotto-settori, l'aumento del debito è sostanzialmente imputabile a quello delle
amministrazioni centrali (29,9 miliardi); il debito delle amministrazioni locali e quello degli enti di previdenza sono rimasti pressoché' invariati.
La vita media residua è rimasta stabile a 7,9 anni. La quota del debito detenuta dalla Banca d'Italia ha continuato a diminuire, collocandosi al 20,2% (dal 20,5% del mese precedente), mentre a marzo (ultimo mese per cui questo dato è disponibile) quella detenuta dai
non residenti era aumentata al 32,4% (dal 31,9% del mese precedente) e quella detenuta dagli
altri residenti (principalmente famiglie e imprese non finanziarie) era lievemente diminuita al 14,3% (dal 14,4%).