BCE, politica monetaria restrittiva giunta alla fine

E' quanto affermato da Isabel Schnabel nel corso di una presentazione a Bruxelles
Pubblicato il 13/06/2025
Ultima modifica il 13/06/2025 alle ore 10:05
Teleborsa
La politica monetaria restrittiva della BCE potrebbe essere giunta al capolinea, il che implica che i tassi d'interesse sono ormai attorno ad un livello di neutralità e l'inflaizone di medio-lungo periodo sostanzialmente in linea con il target. E' quanto affermato da Isabel Schnabel, membro del Comitato esecutivo della BCE, presentando a Bruxelles le proiezioni macroeconomiche della BCE.

L'ultimo taglio della BCE di 25 punti base è stato a giugno ed ha portato il tasso sui depositi sulla parte alta del range di neutralità, mentre le proiezioni di inflazione indicano una frenata quest'anno ed una risalita in linea con il target a partire dall'anno prossimo. La stessa Presidente Lagarde nella conferenza stampa seguita all'ultimo incontro di politica monetaria aveva segnalato di pausa nel percorso di aggiustamento dei tassi, affermando anche che su questi livelli "i tassi sono adeguati a navigare il periodo di icertezza".

Politica restrittiva "vicina alla fine"

"Il ciclo di politica monetaria sta giungendo al termine, in quanto l’inflazione a medio termine si è stabilizzata sul target", ha affermato Schnabel, spiegando che la frenata del costo dell'energia ed il tasso di cambio hanno contribuito a rallentare la crescita dei prezzi, attesa all'1,9% nel 2026 e 2027.

La banchiera ha detto di non essere "troppo preoccupata per un temporaneo calo" dei prezzi, poiché "la tendenza si invertirà presto e attualmente non vi è alcun rischio che le aspettative di inflazione si sbilancino al ribasso". I prezzi dell'energia e i cambi - ha aggiunto - sono "molto volatili" e "possono muoversi in entrambe le direzioni con relativa rapidità", mentre l'effetto dei dazi potrebbe "finire per essere inflazionistico piuttosto che disinflazionistico", se provocasse uno shock dal lato dell'offerta oltre che dal quello della domanda.

Crescita resta solida nonostante incertezze

La banchiera ha poi descritto le prospettive di crescita come "sostanzialmente stabili, nonostante il conflitto commerciale", aggiungendo che la trasmissione della politica della BCE è avvenuta "senza problemi alle condizioni di finanziamento, che non sono più restrittive".

Schnabel ha indicato che i consumi privati ?sono il motore chiave della ripresa, con effetti positivi sul settore manifatturiero e delle costruzioni. I dazi - ha sottolineato - stanno indebolendo la domanda estera, ma questo fattore è contrastato da una "politica fiscale, che dovrebbe espandersi significativamente", soprattutto in Germania, per le spese in infrastrutture e difesa.

Sfide strutturali e completamento Unione

Schnabel ha anche fatto cenno alle sfide strutturali imposte dall'invecchiamento demografico, in primis la carenza di manodopera, ed ha messo l'accento sulla necessità di completare l'unione economica e finanziaria dell'Area Euro, superando le barriere che interne, per sostenere la competitività e affrontare le sfide globali. In questa direzione - ha aggiunto - opererà l'Euro digitale, che "può preservare la sovranità, in un contesto in cui i pagamenti sono dominati da fornitori stranieri".