Banche, il digitale non basta: 9 su 10 la scelgono con gli sportelli fisici

Secondo un focus dedicato alle banche dell'Osservatorio Findomestic, 9 italiani su 10 sono clienti di una banca con sportelli sul territorio anche se quasi tutti (98%) usano l'app sullo smartphone
Pubblicato il 12/06/2025
Ultima modifica il 12/06/2025 alle ore 11:39
Teleborsa
In Italia, il 95% della popolazione adulta ha almeno un servizio bancario attivo (il 31% ha anche più di una banca) e, di questi, l'89% è cliente di una banca dotata di sportelli sul territorio. Da un nuovo focus dell'Osservatorio Findomestic, che ha analizzato l'evoluzione del rapporto tra gli italiani e le banche, emerge come gli italiani siano ancora legati alla banca "fisica" anche se il 28% dei clienti di istituti con sportelli sul territorio utilizza quasi esclusivamente i canali digitali. "Per i servizi bancari di ordinaria amministrazione lo sportello può non essere percepito come fondamentale – commenta Claudio Bardazzi, responsabile dell'Osservatorio Findomestic – ma la ricerca conferma come la fisicità nella relazione finanziaria resti una necessità solida per la maggioranza della clientela". Solo il 23% sarebbe, infatti, disposto a rinunciare alla filiale, mentre il 45% ne rivendica la centralità e il 32% prenderebbe in considerazione l'eventualità di farne a meno solo in cambio di un risparmio economico significativo.

L'11% degli italiani ha scelto, invece, oggi una banca completamente digitale, senza sportelli né consulenti fisici: il 68% si dichiara soddisfatto, ma un terzo di loro ammette che per certi servizi o per risolvere certi problemi un riferimento fisico sarebbe molto utile.

Il focus di Findomestic rileva che, indipendentemente dalla banca cui ci si affida, tutti o quasi (98%) utilizzano l'App. Ciò nonostante, solo il 42% degli utenti si dichiara pienamente soddisfatto dell'applicazione della propria banca, mentre gli altri vorrebbero che fosse più intuitiva e facile da usare, lamentandosi soprattutto per le funzioni limitate (17%), le difficoltà a ricevere assistenza in tempi adeguati (15%) e la scarsa trasparenza sui costi (11%). "La soddisfazione complessiva dei clienti italiani verso la propria banca – ha aggiunto Bardazzi – è comunque elevata: il 52% le assegna un punteggio tra 8 e 10 e il 93% le dà almeno la sufficienza (6 o 7). Ma il 71% non si accontenta e per avere un servizio migliore chiede maggiore trasparenza sui costi applicati, servizi digitali più semplici da usare e consulenza personalizzata".

Nonostante una crescente confidenza con la tecnologia, quasi 4 clienti delle banche su 10 (39%) non amano interagire con gli assistenti virtuali per timore di non essere compresi e più di 3 su 10 (36%) li tollerano solo come passaggio obbligato prima di parlare con un operatore "vero". Il 19% si mostra, invece, aperto a forme evolute di intelligenza artificiale, a patto che siano rapide e utili. Una piccola fetta (8%) si dice, invece, convinta che presto gli assistenti AI saranno in grado di offrire un servizio migliore rispetto a quello erogato dagli umani.

Con un +9,7% rispetto ad aprile, le intenzioni d'acquisto rilevate a maggio dall'Osservatorio Findomestic hanno raggiunto i livelli più alti degli ultimi dodici mesi. In particolare, auto usate, mobili, lavori di ristrutturazione e fai-da-te hanno raggiunto il picco degli ultimi 12 mesi. Tra i beni in forte crescita i grandi elettrodomestici (+24,8%), seguiti dai mobili (+21,6%) e dagli impianti fotovoltaici o termici (+19,8%). Le intenzioni di acquisto dichiarate per i prossimi 3 mesi sono in crescita anche per le e-bike (+14,3%), le TV (+9,9%), le auto nuove (+9,1%), i viaggi (+8,6%), i motoveicoli (+7,4%) e i PC (+7%). In positivo anche telefonia (+6,4%), attrezzature per il fai-da-te (+5,9%), piccoli elettrodomestici (+5,1%), attrezzature sportive (+4,5%) e tablet, seppur in misura marginale (+0,3%). In calo invece l'interesse per alcuni prodotti come le fotocamere (-0,9%), gli infissi (-4,3%) e soprattutto i monopattini elettrici (-10,4%), le caldaie a condensazione o biomassa (-15,5%) e le pompe di calore, che registrano il peggior dato del mese con un -19,5%.

"Le intenzioni d'acquisto – commenta Bardazzi – crescono in un contesto in cui l'inflazione e il calo del potere d'acquisto continuano a rappresentare per oltre 6 italiani su 10 le principali fonti di preoccupazione e il primo ostacolo alla concretizzazione dei progetti d'acquisto. Anche perché il 40% delle famiglie continua a definire la propria situazione economica ‘problematica' e ben il 54% non riesce a risparmiare nulla a fine mese".