Agrifood motore di sviluppo dell'economia siciliana

E' quanto emerge da uno studio di Prometeia presentato oggi a Ragusa durante il Forum delle Economie organizzato da UniCredit
Pubblicato il 12/06/2025
Ultima modifica il 12/06/2025 alle ore 11:57
Teleborsa
La filiera Agrifood estesa, che comprende anche il canale Ho.Re.Ca, rappresenta un importante motore di sviluppo per l’economia siciliana, con oltre 186 mila imprese che rappresentano a quasi il 40% dell’economia dell’isola, contro una media di poco superiore al 27% per l’Italia. E' quanto emerge dai dati contenuti nello studio di Prometeia sulla filiera siciliana dell’agrifood, presentato oggi a Ragusa durante il Forum delle Economie, organizzato da UniCredit in collaborazione con la Camera di Commercio del Sud Est Sicilia e con CNA Sicilia.

I lavori del Forum sono stati aperti dagli interventi di Salvatore Malandrino, Regional Manager Sicilia di UniCredit, Antonino Belcuore, Commissario Straordinario della Camera di Commercio del Sud Est Sicilia, Salvatore Barbagallo, Assessore dell’agricoltura, dello sviluppo rurale e della pesca mediterranea della Regione Siciliana, e di Sebastiano Battiato, Presidente CNA Sicilia. A seguire la presentazione dello studio sulla filiera siciliana dell’agrifood da parte di Andrea Dossena, Associate Partner Prometeia, e una tavola rotonda, moderata dal giornalista Giambattista Pepi, in cui sono intervenuti Tindaro Germanelli, Segretario CNA Agroalimentare Sicilia, Maria Teresa Cardinale, Referente Ufficio SIMEST Sicilia, Silvana Marchese, Head of Italy Food Voluntary Certification Business Development di RINA Agrifood, Salvatore Cascone, Direttore Cooperativa Progetto Natura, Luca Occhipinti, Co-Founder e CEO Lualtek, Gianfranco Di Girolamo, Responsabile Business Management Corporate Sicilia di UniCredit.

"La filiera agrifood contribuisce in modo significativo all’identità e alla riconoscibilità del made in Sicily nel mondo", ha sottolineato Salvatore Malandrino, Regional Manager Sicilia di UniCredit, ricordando che la Banca "è fortemente impegnata a supportare queste realtà oltre che dal punto di vista finanziario attraverso un modello di servizio e un’offerta pensati ad hoc per le specificità del business, nonché si fa promotore di iniziative, come il Forum delle Economie UniCredit e il B2B organizzato a Ragusa, dedicate a potenziarne la competitività e le opportunità di business sui mercati nazionali e internazionali".

"La Camera di Commercio del Sud Est Sicilia ha sposato subito l'iniziativa di UniCredit perché il Forum AgriFood rappresenta un'opportunità cruciale per il settore agroalimentare della Sicilia anche al fine di affrontare le sfide poste dal cambiamento climatico e dall'evoluzione tecnologica", ha dichiarato Antonino Belcuore, Commissario Straordinario della Camera di Commercio del Sud Est Sicilia, che vede nell'evento "un punto di riferimento per fornire alle aziende strumenti concreti per innovare i propri processi produttivi, anche attraverso l'integrazione di tecnologie avanzate come l'intelligenza artificiale".

"Come CNA Sicilia, crediamo fortemente nel potenziale del settore agroalimentare - ha commentato Sebastiano Battiato, Presidente Cna Sicilia - che unisce tradizione, innovazione e sostenibilità, ed è un pilastro dell’economia regionale".

Lo Studio di Prometeia

Restringendo il campo alla sola parte produttiva (agricoltura, silvicoltura e pesca, trasformazione dei prodotti alimentari e industria delle bevande), i 10,6 miliardi di fatturato rappresentano il 4,1% della produzione nazionale, realizzata da oltre 144 mila imprese (12,7% di quelle nazionali), in prevalenza micro e piccole.

Il tessuto produttivo è estremamente frammentato anche nell’agricoltura, ma nel comparto primario si raggiungono numeri assoluti di rilievo (quasi il 7% del fatturato nazionale e il primato nelle coltivazioni), mentre le fasi industriali risultano molto sottodimensionate (solamente il 3,2% della produzione nazionale) rispetto alla disponibilità di materie prime del territorio. Un’evidenza che emerge con forza anche dal peso delle fasi industriali sulla filiera allargata: solamente il 16,7% dei ricavi complessivi, contro una media del 26,2% per l’Italia. Questo sottodimensionamento della componente industriale può quindi risultare un limite per la valorizzazione e commercializzazione delle tante eccellenze delle terre e dei mari siciliani.

Sul mercato domestico, un’alternativa con grandi potenzialità di sviluppo per le eccellenze agricole è rappresentata dal turismo, in crescita nell’isola anche grazie alla componente estera. Più difficile invece la strada dei mercati esteri, senza l’apporto di un solido sistema industriale e di distribuzione. La quota di produzione esportata per l’intera filiera agrifood si ferma al 15% proprio a causa della predominanza di prodotti agricoli, che per loro natura hanno limitate possibilità di export e per lo più possono accedere solo a mercati vicini (oltre il 95% dell’export delle produzioni agricole è destinato all’Europa). L’industria alimentare e delle bevande garantisce solamente il 59% dell’export della filiera, contro una quota dell’84% a livello nazionale, e risulta in questo particolare periodo di turbolenze internazionali anche molto esposta ai rischi geopolitici