Lunedì 16 giugno è il termine ultimo per versare la prima rata dell’IMU relativa all’anno 2025. Il pagamento dell’acconto, riguarda tutti gli immobili,
ad eccezione dell’abitazione principale e delle relative pertinenze, salvo che l’immobile sia classificato nelle categorie catastali A/1, A/8 o A/9. Sono soggetti al versamento anche le aree edificabili e i terreni agricoli. È possibile, in alternativa,
saldare l’intero importo in un’unica soluzione entro la stessa data. Per gli enti non commerciali, invece, è previsto un pagamento in tre rate. A ricordarlo è
Confedilizia.Secondo quanto spiegato dall’associazione, la
prima rata corrisponde all’imposta dovuta per il primo semestre dell’anno, calcolata applicando l’aliquota e la detrazione valide per l’intero anno precedente. La
seconda rata, a saldo, dovrà essere versata entro il 16 dicembre e sarà calcolata tenendo conto delle aliquote comunali aggiornate, pubblicate entro il 28 ottobre sul sito del Dipartimento delle Politiche Fiscali del MEF.
A partire da quest’anno,
i Comuni non potranno più stabilire liberamente le aliquote, ma dovranno attenersi a tipologie predefinite indicate nel prospetto allegato alla delibera. Inoltre, le esenzioni, riduzioni e agevolazioni previste dalla legge – come la detrazione di 200 euro per le abitazioni principali classificate A/1, A/8 e A/9, o la riduzione al 75% dell’IMU per gli immobili affittati con canone concordato – saranno applicate automaticamente, senza discrezionalità da parte dei Comuni.
Infine, il
presidente di Confedilizia, Giorgio Spaziani Testa, ha ribadito la necessità di una
revisione del carico fiscale sugli immobili: "Con oltre 22 miliardi di euro all’anno, la tassazione patrimoniale è diventata insostenibile. Chiediamo al Governo di avviare una riflessione sulla sua riduzione, per evitare che sempre più edifici vengano abbandonati o ridotti in ruderi".