Dl Sicurezza è legge: le nuove misure contenute nel provvedimento

In Senato protesta delle opposizioni: "Introduce 14 nuovi reati e terrificanti aumenti di pena". Meloni: "Passo decisivo per rafforzare la tutela dei cittadini"
Pubblicato il 05/06/2025
Ultima modifica il 05/06/2025 alle ore 09:28
Teleborsa
Stretta sulle occupazioni abusive delle case, ma anche reato di blocco stradale; norme sui servizi segreti e un giro di vite sulle rivolte in carcere e ancora una stretta sulla cannabis light. Il decreto sicurezza è legge. Il provvedimento più dibattuto negli ultimi 18 mesi, approvato dalla Camera il 29 maggio scorso e blindato dalla fiducia, è stato approvato dal Senato con 109 voti favorevoli e 69 contrari a sei giorni dalla deadline per la conversione in legge. Al traguardo si è arrivati dopo un sit-in organizzato ieri mattina in Aula da Pd, M5s e Avs con decine di senatori, seduti a terra, gambe incrociate e mani alzate che hanno urlato "Vergogna!" mostrando cartelli con la scritta "Denunciateci tutti". Una situazione che all'ora di pranzo è degenerata in uno scontro tra Fratelli d'Italia e il resto delle opposizioni al termine del quale il senatore questore Gaetano Nastri ha riportato una contusione alla spalla.

"Con l'approvazione definitiva del decreto Sicurezza al Senato, il Governo compie un passo decisivo per rafforzare la tutela dei cittadini, delle fasce più vulnerabili e dei nostri uomini e donne in divisa" ha commentato su X, la presidente del Consiglio, Giorgia Meloni. "Il decreto sicurezza è legge. Un provvedimento strategico, fortemente voluto da questo Governo, che introduce nuovi ed efficaci strumenti per rafforzare il contrasto a criminalità e terrorismo, garantire una maggiore protezione dei cittadini, in particolare dei più fragili, e valorizzare il lavoro quotidiano delle nostre Forze dell'ordine" le fa eco il titolare del Viminale, Matteo Piantedosi.

Netta, invece, la contrarietà dell'opposizione al provvedimento. La legge – secondo il "fronte del no" – introduce "14 nuovi reati e terrificanti aumenti di pena" e "restringe il campo dei diritti e del dissenso". "Continueremo a combattere questo provvedimento che non produce più sicurezza ma solo più repressione – ha detto la segretaria del Pd Elly Schlein in un'intervista al "Domani" –. La destra di Meloni non dà risposte al terreno sociale perché abbiamo i salari tra i più bassi di Europa, le bollette più care d'Europa le liste d'attesa infinte nella sanitaà. E fa un decreto per reprimere il dissenso anche pacifico di quei lavoratori, quegli studenti e quegli attivisti che protestano per quello che il governo non sta facendo. La loro torsione securitaria serve a nascondere le risposte economiche e sociali che non sanno dare".

Il passaggio dalla forma originaria del disegno di legge del 2024 al decreto varato ad aprile ha rappresentato un percorso a ostacoli. Il provvedimento, brandito all'inizio quasi esclusivamente dalla Lega, ha fatto traballare la coalizione di fronte alle riserve del Quirinale sulle misure a rischio costituzionalità (ad esempio quelle sulle detenute madri o sul divieto di vendita di sim telefoniche ai migranti). Il confronto interno alla maggioranza ha portato a eliminare gli articoli più rischiosi facendo confluire il resto in un decreto.

Il provvedimento prevede 39 articoli. Le misure principali:

OCCUPAZIONE DELLE CASE –
Si prevede il reato di occupazione arbitraria di immobile destinato a domicilio altrui punibile con il carcere da 2 a 7 anni. Procedura d'urgenza per il rilascio dell'immobile e il reintegro nel possesso.

STRETTA SULLA CANNABIS LIGHT – Stop alla coltivazione e alla vendita delle infiorescenze, anche di cannabis a basso contenuto di Thc, per usi diversi da quelli industriali consentiti. Il commercio o la cessione di infiorescenze viene punito con le norme del Testo Unico sulle Sostanze Stupefacenti, parificando, dunque, la cannabis light a quella non light.

LE RIVOLTE IN CARCERE E NEI CPR – Arriva il nuovo reato di rivolta in carcere e prevede la punibilità con la reclusione da 1 a 5 anni. Punite anche le condotte di resistenza passiva.

DETENUTE MADRI – Diventa facoltativo l'attuale obbligo di rinvio della pena per le donne in gravidanza e le madri con figli sotto i 3 anni che andranno, comunque, negli Icam, gli istituti a custodia attenuata.

MISURE CONTRO NO-TAV E NO-PONTE – Aggravante per la violenza o la minaccia a un pubblico ufficiale se commessa per impedire la realizzazione di un'opera pubblica strategica.

REATI IN TRENO O NELLE STAZIONI – Altra aggravante è quella se i reati sono commessi all'interno o nelle immediate vicinanze delle stazioni ferroviarie o delle metropolitane o sui treni.

ACCATTONAGGIO CON MINORI E TRUFFE AD ANZIANI – Sale da 14 a 16 anni l'età per la quale viene punito l'impiego di minori nell'accattonaggio e aumenta da 3 a 5 anni la pena massima. Pene più severe anche per le truffe ai danni delle persone anziane.

TUTELA LEGALE DELLE FORZE DELL'ORDINE ARMI SENZA LICENZA – Raddoppio delle spese legali, con tetto fino a 10mila euro, per forze dell'ordine, forze armate o agenti indagati per fatti inerenti al servizio. Gli agenti di PS potranno portare alcune armi senza licenza quando non sono in servizio.

NOVITÀ PER GLI 007 – Si rendono permanenti alcune norme di garanzia per gli agenti dei Servizi tra cui la non punibilità di condotte come la partecipazione e "direzione o organizzazione di associazioni con finalità di terrorismo anche internazionale o di eversione dell'ordine democratico".

BLOCCO STRADALE – Carcere fino a 1 mese per chi blocca da solo una strada o una ferrovia e da 6 mesi a 2 anni se il reato è commesso da più persone riunite.

IMBRATTAMENTO EDIFICI PUBBLICI – Cambia il reato di deturpamento o imbrattamento di cose altrui: se avviene su beni mobili o immobili pubblici, con l'obiettivo di ledere l'onore, il prestigio o il decoro si rischia fino a 1 anno e 6 mesi e la multa fino a 3mila euro.

BODYCAM – Sì alle bodycam per le forze di polizia impegnate nel mantenimento dell'ordine pubblico anche se non come dotazione obbligatoria. Si prevede anche la possibilità di usare la videosorveglianza nei luoghi in cui vengono trattenute persone sottoposte a restrizione della libertà personale.

DASPO URBANO ESTESO – Il Daspo urbano, il divieto di frequentare determinate aree delle città, si estende a chi è stato denunciato o condannato, anche con sentenza non definitiva, nei 5 anni precedenti, per delitti contro la persona o contro il patrimonio commessi nei dintorni di infrastrutture ferroviarie, aeroportuali, marittime e di trasporto pubblico locale, urbano ed extraurbano.