Ex Ilva, Urso: serve massima responsabilità, negoziati in corso

Pubblicato il 23/05/2025
Ultima modifica il 23/05/2025 alle ore 15:29
Teleborsa
Sull'ex Ilva "faccio un appello a tutti perché ci vuole la massima responsabilità, anche perché il negoziato è in corso e se si danno segnali così negativi è chiaro che poi la strada per i negoziatori è più difficile e io però sono convinto di giungere in porto". Lo ha detto Adolfo Urso, ministro delle Imprese e del Made in Italy, a margine di un evento al Festival dell'Economia.

"Con i sindacati abbiamo costruito un percorso assieme in questi anni, il tentativo di salvare la siderurgia italiana e produrre impianti green", ha spiegato. Per l'Ilva di Taranto la "sfida è più difficile, ma lo vogliamo fare con il pieno concorso dei sindacati e mi auguro, e sono certo che ci riusciremo, con la regione, la provincia e il comune. Serve la piena responsabilità e collaborazione di tutti, e le dichiarazioni del presidente Emiliano mi confortano che questa strada sia percorribile". "Potremo così diventare nei prossimi anni il primo paese a produzione totalmente green d'Europa, il più avanzato ma ci vuole la piena responsabilità di tutti", ha concluso Urso.

Sui dazi - "L'Europa con l'Italia deve concludere al meglio il negoziato con gli Usa, come è stato fatto dalla Gran Bretagna, riducendo i dazi e non innescando una spirale di ritorsione che si propagherebbe in tutto il mondo e su questo Meloni ha indicato la strada", ha detto Urso per il quale "bisogna trattare con Trump perché è l'America, Trump è stato votato dagli americani in libere elezioni, non è un usurpatore, è con lui che l'Europa deve trattare".

"La rotta è unire l'Occidente non dividerlo - ha sottolineato Urso -, quindi puntare a un negoziato, ridurre quanto più possibile in questa fase i dazi e non innescare un meccanismo di ritorsione tra le due sponde dell'Atlantico. Serve ridurre la tensione, ridurre i dazi per poi quando ci saranno le condizioni, mi auguro il prima possibile, realizzare quell'obiettivo 'zero dazi zero' tra le due sponde dell'Atlantico e creare il più grande bacino commerciale, produttivo, tecnologico del mondo".