Dl Polizze catastrofali, via libera del Senato: ecco cosa cambia

Prorogati i termini degli obblighi assicurativi delle imprese
Pubblicato il 22/05/2025
Ultima modifica il 22/05/2025 alle ore 08:59
Teleborsa
Con 78 voti favorevoli, 53 astensioni e nessun voto contrario, l'aula del Senato ha approvato la conversione in legge del decreto sulle polizze assicurative contro i rischi catastrofali. A favore la maggioranza, mentre le opposizioni si sono astenute come hanno annunciato in Aula. Il decreto aveva avuto il via libera della Camera l'8 maggio scorso e quindi ora è legge.

Formato da due articoli, il decreto fa riferimento agli obblighi assicurativi delle imprese. In particolare ne proroga i termini, definisce le modalità attuative e introduce eccezioni e chiarimenti interpretativi all'attuale norma. Nel dettaglio le imprese di medie dimensioni avranno tempo fino al primo ottobre 2025, per stipulare assicurazioni a copertura dei danni causati da calamità naturali; quelle piccole e micro fino al 31 dicembre, mentre le grandi imprese devono stipulare l’assicurazione entro il 30 giugno 2025, con l’obbligo pienamente in vigore a partire dal 31 marzo scorso.

Le imprese dovranno dimostrare di essere in regola con la polizza per poter accedere a determinati benefici o fondi pubblici in caso di eventi calamitosi.

Il decreto prevede che gli immobili abusivi non siano coperti dall'obbligo assicurativo ma con alcune eccezioni. L’assicurazione resta obbligatoria per gli immobili costruiti o ampliati con regolare titolo edilizio; edifici ultimati in epoche in cui non era ancora richiesto un permesso di costruire; immobili già oggetto di sanatoria o con procedura di condono in corso.

"Il Senato ha dato il via libera definitivo al decreto legge che proroga l'obbligo di assicurazione contro i rischi catastrofali. Le nuove scadenze sono fissate al primo ottobre per le medie imprese e al 31 dicembre per le micro e piccole realtà produttive. La decisione nasce da un dialogo costruttivo con le associazioni datoriali, che avevano evidenziato difficoltà nell'adeguarsi ai termini iniziali. La maggiore adesione e la sinergia tra gli operatori contribuiranno a ridurre i costi delle polizze, offrendo a oltre 5 milioni di imprese un sistema assicurativo, basato su mutualità e solidarietà. L'obiettivo è ampliare le coperture e tutelare tanto il tessuto produttivo quanto il patrimonio privato – commenta Massimo Bitonci, sottosegretario al ministero delle Imprese, dopo l'approvazione definitiva del decreto di cui ha seguito l'iter in commissione e in Aula –. Con questo intervento coraggioso si rafforza la resilienza del sistema economico nazionale in un contesto segnato da eventi climatici sempre più frequenti e impattanti. Assicurare le imprese non vuol dire escludere gli investimenti in prevenzione del dissesto in corso e futuri, ma anche attraverso la riassicurazione Sace e l'impegno del governo, rispondere alle esigenze di ristoro in caso di eventi eccezionali. Ritengo comunque necessario e urgente che, durante il periodo della proroga, venga instaurata una proficua collaborazione con le compagnie assicurative, ministero ed Ivass, per dare certezza e risposte concrete ai dubbi delle categorie datoriali e delle nostre imprese".

"Il 95% dei Comuni italiani è a rischio idrogeologico. Il 40% del territorio nazionale è classificato in area delle ad elevato rischio sismico. Ogni anno gli eventi estremi provocano danni per circa sette miliardi di euro. Per questo il provvedimento sull'assicurazioni catastrofali è necessario e indispensabile per evitare di far pesare sulle casse dello Stato tutto il costo necessario ad affrontare l'emergenza e il post-emergenza. Proprio come accade in tante nazioni europee che hanno da tempo previsto l'obbligatorietà delle polizze assicurative. Una scelta che porterà inevitabilmente anche a un calo dei costi per l'assicurato e che non era più rinviabile" ha commentato il senatore di Fratelli d'Italia e componente della Commissione VIII, Giorgio Salvitti.

Polemiche, invece, dall'opposizione.
"Con il DL Polizze, approvato oggi dal Senato, il Governo scarica sulle imprese i costi della crisi ambientale. Dopo quasi tre anni, – dichiara in una nota la senatrice AVS dei Verdi - Alto Adige/Südtirol, Aurora Floridia, del Gruppo per le Autonomie – l'unica risposta del Governo all'emergenza climatica è far ricadere sulle spalle di piccole e medie imprese, artigiani e territori più vulnerabili gli effetti della propria inazione. Da oggi tutte le imprese saranno obbligate a stipulare un'assicurazione contro i danni causati da calamità naturali. Un obbligo imposto senza alcun supporto concreto, dopo un decreto bollette che non ha previsto nemmeno un euro di aiuti per le imprese colpite dal caro energia. Nel frattempo, nessun piano di prevenzione. Nessun fondo mutualistico, nessun incentivo, nessuna strategia nazionale di adattamento climatico. Nessun investimento serio nella protezione civile. La legge quadro sul clima giace da tempo in commissione, dimenticata. Si introducono solo obblighi, sanzioni e costi. È come multare un agricoltore per la siccità…dopo avergli tolto l'acqua. Semplicemente assurdo".

"Non si deve far fare alle imprese quello che deve fare lo Stato con norme semplici e adeguate – ha detto in Aula il senatore del Pd, Silvio Franceschelli, annunciando l'astensione sul decreto sulle assicurazioni da rischi catastrofali –. Il ricorso a strumenti amministrativi costosi per milioni di microimprese, persone che faticano dal mattino alla sera per portare un pezzo di pane a casa, non può gravare sulle loro spalle, chiedendogli un ulteriore gabella. Questo non va bene. Oggi non ci sono più risorse per mettere in sicurezza i nostri territori, che non si mettono in sicurezza con una polizza assicurativa che dovrebbe sostituirsi alla politica".