Ex Ilva: sciopero il 21 maggio, continua trattativa con Baku

Pubblicato il 20/05/2025
Ultima modifica il 20/05/2025 alle ore 16:14
Teleborsa
Mentre cresce il pressing da più parti per trovare una soluzione, il ministro delle Imprese Adolfo Urso fa sapere che si continua a trattare con Baku ma ora toccherà "adattare il piano industriale a ciò che è accaduto".

Intanto, arriva l'appello del presidente di Confindustria, Emanuele Orsini, secondo il quale sarebbe una "pazzia" perdere "un'impresa e un'industria così importante per essere competitivi" e "acquistare l'acciaio in altri continenti". In parallelo, Fim ,Fiom, Uilm proclamano 4 ore di sciopero nazionale in tutti gli stabilimenti per chiedere al governo "azioni immediate" Fim, Fiom, Uilm, di fronte all'"insostenibile clima di incertezza" per domani, mercoledì 21 maggio.

Nelle ultime settimane si è temuto che le trattative con Baku Steel andassero in fumo insieme all'altoforno 1. Prima l'incidente, appunto. Poi, l'ulteriore richiesta di cassa integrazione, nella logica - ribadita da Urso - di "metà produzione, metà occupazione". Infine, l'annullamento da parte del Consiglio di Stato della gara per la realizzazione di un impianto per produrre il cosiddetto preridotto, una sorta di acciaio green. E sulla condizione della fabbrica, il titolare di Palazzo Piacentini sottolinea che "dobbiamo prendere atto del fatto che non è stato possibile realizzare in tempo congruo gli interventi per la salvaguardia dell'impianto - sono passati ormai 12 giorni e alcune di quelle autorizzazioni non sono state ancora concesse".